giovedì, Maggio 2, 2024
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GARANZIA PERSONALE (Fideiussione): Chi fa da garante cosa rischia?

Chi fa da garante cosa rischia?

 

La fideiussione è un contratto in virtù del quale il garante risponde dei debiti di un’altra persona con tutto il proprio patrimonio: egli può quindi essere oggetto di pignoramento se il debitore non paga.

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Quando una banca, una finanziaria o una società di leasing danno in prestito del denaro o altri beni a una persona e questa non ha un patrimonio sufficiente a garantire la restituzione di quanto ottenuto, viene richiesto spesso l’intervento di un garante. Quest’ultimo, detto fideiussore, con la firma di un autonomo contratto (quello appunto di fideiussore), assicura il creditore che, qualora il debitore non adempia, lo farà lui. Questo significa che, se il debitore non paga quanto dovuto o non restituisce ciò che ha avuto in prestito, il creditore potrà chiedere il controvalore al fideiussore. E, in caso di inadempimento anche da parte di quest’ultimo, il garante rischia il pignoramento.

La fideiussione è, dunque, un contratto con il quale una parte, il fideiussore, garantisce l’adempimento di un’obbligazione altrui, impegnandosi personalmente verso il creditore.

La fideiussione si pone quindi come un contratto autonomo rispetto a quello di prestito; essa è conclusa tra il fideiussore (o garante), che si obbliga a garantire l’adempimento del debitore, e il creditore, che accetta la garanzia. Il debitore rimane, invece, estraneo al contratto.

Il creditore dell’obbligazione principale diviene creditore anche verso il fideiussore; in questo modo la sua garanzia è doppia: da un lato c’è il patrimonio del debitore, dall’altro quello del garante. Il creditore potrà decidere di aggredire o l’uno o l’altro indistintamente, oppure entrambi, fino però a concorrenza del proprio credito.

La fideiussione può essere stipulata anche per garantire un’altra fideiussione (cosiddetta fideiussione di secondo grado).

La fideiussione non può eccedere ciò che è dovuto dal debitore, né può essere prestata a condizioni più onerose. Tale principio è inderogabile. Con la conseguenza che, se la fideiussione va oltre il tetto dell’obbligazione principale essa è valida solo nei limiti della prima, mentre è nulla per la parte eccedente e comporta un’automatica riduzione legale della prestazione.

Il garante resta obbligato alla fideiussione per tutto il tempo di validità dell’obbligazione principale del debitore. Solo quando quest’ultimo si libera della propria obbligazione è liberato anche il garante. In altre parole, salvo diverso accordo delle parti, la fideiussione si considera prestata per una durata pari a quella dell’obbligazione principale.

Il creditore non può fornire maggiore credito al debitore senza informare il fideiussore. Inoltre, se il creditore viene a conoscenza del peggioramento delle condizioni patrimoniali del debitore principale, tali da rendere notevolmente più difficile il soddisfacimento del credito, ha l’onere di comunicarlo al fideiussore per chiedergli una speciale autorizzazione a concedere credito al debitore principale. Senza tale autorizzazione, il fideiussore è liberato.

Che rischia il garante?

Il garante rischia solo se il debitore è inadempiente. Infatti, in tale caso, il creditore ha diritto a richiedere l’adempimento al fideiussore. In particolare si può avere:

  • fideiussione solidale: se né il debitore, né il garante pagano, il creditore può agire con un pignoramento nei confronti dell’uno o dell’altro a propria scelta e senza l’obbligo di agire prima contro il debitore principale. Il creditore che ha agito giudizialmente contro il debitore per ottenere il pagamento ha l’onere di comunicarlo tempestivamente, ma senza particolari formalità, al fideiussore. Tale azione giudiziale interrompe la prescrizione anche nei confronti del fideiussore. Se il creditore decide di agire direttamente contro il fideiussore, è opportuno che gli comunichi, anche in via informale, che il debitore non ha adempiuto alla scadenza, in modo da permettergli l’adempimento;
  • fideiussione con beneficio d’ordine o con preventiva escussione: si ha quando nel contratto di fideiussione il creditore si obbliga ad agire prima contro il debitore e solo in caso di insuccesso contro il garante. La clausola deve risultare prevista in modo espresso.
Fonte: LLpT

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