venerdì, Maggio 17, 2024
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UNIONE EUROPEA: Sulla rotta “Franco-Tedesca”

“Vogliamo così
bene alla Germania che preferiamo averne due”.

Questo è stato il motto più volte pronunciato sulle
rovine del Muro di Berlino dopo il crollo del 1989, dal nostro ormai defunto
politico e Senatore a vita Andreotti.
La frase era rivolta al Cancelliere tedesco dell’epoca – Helmut KHOL – che pose il suo massimo impegno per la riuscita dellariunificazione delle due Germanie.

Una Germania
troppo forte non è un bene per l’Unione Europea
. Questa era la
litania che si andava ripetendo allora con scarso successo vista brillante
riuscita dell’operazione, almeno da un certo punto di vista.

Oggi dopo circa
trent’anni sembra che quel motto non aveva tutti i torti.

La Germania,
anche se ha registrato negli anni un livello di esportazioni di gran lunga
superiore alle importazioni, sembra che non abbia mai superato la fatidica soglia del 6% sul Prodotto Interno Lordo
tedesco
e quindi, seppure sotto osservazione da parte dell’Osservatorio
macroeconomico europeo, non sono mai state irrogate sanzioni.

Quello del 6%, per un Paese cosi grande, potrebbe essere
una soglia troppo elevata che andrebbe urgentemente rivista.

Il primo incontro avuto dal neo Presidente francese con la Cancelliera tedesca, sembra
intravedere qualche apertura sulla possibilità di introdurre cambiamenti di
sistema alle pratiche ed ai Trattati europei, ivi compresa la soglia appena
citata del relativo accordo.

L’esperienza, insomma, a qualcosa deve pur servire.

Ogni sforzo deve essere profuso per contrastare o almeno
contenere fenomeni populistici che, al momento, sembrano arrestarsi grazie allaragionevolezza manifestata dai cittadini
austriaci, olandesi e adesso francesi
nei vari e distinti appuntamenti
elettorali.

In futuro questa manifestata ragionevolezza potrebbe non
bastare più, se non si adottano politiche
espansive
, favorendo la crescita e gli investimenti anche attraverso l’utilizzo
del “surplus”
commerciale dei Paesi più forti
,
modificando alla radice quei trattati per meglio raggiungere obiettivi sempre
più ambiziosi.

La riflessione che faccio a voce alta è la scarsa
considerazione che si ha dell’Italiache, in quanto socio fondatore della
Unione Europea
, dovrebbe trovare un maggiore
coinvolgimento
in questi poul parler,quali trattative preliminari per accordi conclusivi.

Ma così non è e, aggiungo così non è mai stato.

La risposta me la do da solo: potrebbe incidere in questo“trattamento” il fatto della nostra incerta governabilità che dura
da settant’anni, quando la Merkel naviga per il 4° mandato?

Noi in vent’anni, abbiamo bruciato una ventina di Primi
ministri, leader o presunti tali!

Poi non
lamentiamoci se non veniamo neanche invitati nelle discussioni che contano
, noi
stiamo bene così, l’accozzaglia del 4
dicembre 2016
ha detto che abbiamo la Costituzione
più bella del mondo
, per il resto possiamo anche attendere, fuori dalla
porta!

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