martedì, Maggio 14, 2024
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Frodi carosello: Partite Iva “Apri & Chiudi”

Frodi carosello: Partite Iva “Apri & Chiudi”

Cominciamo con il dire che nella finanziaria dell’anno in corso, venne introdotta una norma finalizzata all’efficace contrasto alle Partite Iva “Apri & Chiudi” che, notoriamente, rappresentano la più grave minaccia alle casse dell’Erario.

Infatti, con tale fenomeno operano le cc.dd. frodi carosello e quindi le frodi fiscali per eccellenza, utilizzando il prestanome nella importazione di merce dall’estero che attraversio la evasione dell’Iva, omettono tutti gli adempimenti fiscali e tributari.

Più volte ho detto e l’occasione è propizia per ripeterlo che se questo precetto viene concretamente attuato, nel quadro di uno sforzo dell’amministrazione finanziaria, si tratta di un provvedimento che da solo vale quanto tutte le finanziarie dell’ultimo mezzo secolo!

Dettagli!

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Blitz della Finanza, arrestato imprenditore: ha evaso tre milioni grazie alle aziende ‘apri e chiudi’

Fonte: La Nazione

Prato, 14 novembre 2023 – I militari del comando provinciale della guardia di finanza di Prato hanno dato il via a un’operazione che ha portato all’arresto di un imprenditore e del sequestro di 4 imprese, un immobile e beni per un importo complessivo di oltre 2,2 milioni di euro.
L’obiettivo era quello di contrastare il fenomeno delle imprese “apri e chiudi”, una strategia che riesce ad evadere il fisco per cospicue cifre di denaro.

Gli imprenditori esercitano attività d’impresa in costante evasione d’imposta, avvalendosi di soggetti economici di comodo, tra i quali vi è un periodico ricambio, i così detti prestanome. I finanzieri di Prato hanno eseguito degli approfondimenti investigativi su una serie di ditte individuali, che hanno permesso di individuare un imprenditore che nel corso degli anni avrebbe attribuito fittiziamente la titolarità di 7 ditte individuali, susseguitesi nel tempo e caratterizzate da un periodo di attività aziendale piuttosto breve.

Ciascuna di tali imprese, trascorsi pochi anni dal suo avvio, cessava la propria attività con l’insorgere dei primi debiti erariali, spesso di importo rilevante, al fine di evitare ripercussioni derivanti da procedure amministrative di accertamento: in questo modo l’imprenditore si sarebbe sottratto al pagamento delle tasse, il cui ammontare complessivo, comprese sanzioni ed interessi, corrisponde ad oltre 3 milioni di euro, reinvestendo poi i profitti illeciti nel tessuto economico pratese, acquistando, tra l’altro, un magazzino del valore di oltre 1 milione di euro.

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