mercoledì, Maggio 15, 2024
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Poste italiane rifiuta apertura “Conto base” a signora novantenne: Premio Oscar da restituire?

Poste italiane rifiuta apertura “Conto base” a signora novantenne: Premio Oscar da restituire?

Poste Italiane vince l’“Oscar di Bilancio 2023” nella categoria “Grandi imprese quotate” per la completezza, la trasparenza e l’innovazione della comunicazione al mercato e agli stakeholder dei propri risultati finanziari.

“Siamo onorati di ricevere questo riconoscimento prestigioso – ha dichiarato la Presidente di Poste Italiane Silvia Maria Rovere – l’Oscar è il risultato tangibile del nostro impegno costante per l’eccellenza finanziaria, la trasparenza e la responsabilità aziendale. In un contesto dinamico e competitivo, Poste Italiane ha dimostrato di essere un punto di riferimento nazionale e questo premio riflette la dedizione straordinaria di tutte le donne e gli uomini di Poste Italiane che hanno permesso di raggiungere anche questo traguardo”.

“L’assegnazione a Poste Italiane dell’Oscar di Bilancio per le Grandi imprese quotate è motivo di grande orgoglio per noi – ha commentato l’Amministratore Delegato di Poste Italiane, Matteo Del Fante – conferma inoltre il raggiungimento di una posizione di vertice nel panorama delle imprese quotate sia per i risultati, sia per la qualità e la trasparenza della nostra rendicontazione e comunicazione finanziaria a beneficio del mercato e dei nostri stakeholder, in assoluta coerenza con i principi di integrità e trasparenza che caratterizzano l’identità del nostro Gruppo”.

Pratica operativa

Invece di disporre la chiusura dei due depositi a risparmio – con saldo medio di tre euro – peraltro fermi da oltre un quinquennio, Poste italiane respinge la richiesta di apertura di un “conto base” a zero spese.

In Italia è sempre cosi quando Il legislatore scrive la legge, imponendo agli Istituti di pagamento (Poste compresa), su adesione volontaria, l’apertura del conto base ” a zero spese”, salvo poi decidere in modo diverso, a piacere.

A che servono le leggi, a che serve il Parlamento?

In compenso, come abbiamo visto la Ferpi (Federazione Relazioni Pubbliche Italiana), Borsa Italiana e Università Bocconi, al Gruppo guidato dall’Ad Matteo Del Fante premia la rendicontazione chiara e la comunicazione trasparente e innovativa al mercato e agli stakeholder ed assegna un “Oscar”.

Mi piacerebbe sapere se è d’accordo anche la signora novantenne!

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Succede in Italia: Poste non apre il conto base alla 90enne perchè ha già due libretti

Vi scrivo per conto di mia madre novantenne.

Avendo un Isee basso ha fatto richiesta alle Poste italiane per l’apertura di un conto corrente base a zero spese.

Questa tipologia di conto fu istituita da una legge del 2011 che interessava tutti gli istituti di pagamento al fine di consentire ai cittadini meno agiati di utilizzare mezzi di pagamento diversi dal contante. A tal proposito le banche (tramite l’Abi), le Poste e gli Istituti di pagmento sottoscrissero una convenzione con il Mef. Dalla convenzione appare chiaro che gli istituti interessati devono offrire obbligatoriamente questa tipologia di conto e, nel caso ritengano di non procedere con la richiesta devono comunicare per iscritto al consumatore il rifiuto.

Dalla convenzione – come dalla legge a cui questa si riferisce – appare chiaro che il consumatore non deve avere altri conti di pagamento oppure altri servizi che possono comunque essere svolti dal conto corrente base.

Invece le Poste si sono rifiutate di aprire il conto in quanto mia madre è intestataria di due vecchi libretti di deposito cartacei non movimentati da oltre cinque anni e con saldo rispettivo da 1,00 euro e di 5,16 euro.

In pratica sono da estinguere questi rapporti di cui non troviamo più il cartaceo e che furono aperti in un ufficio postale a 800 km da dove ora mia madre (91enne) risiede.

Ma a parte questo per me avere dei libretti di deposito e – soprattutto – poterne aprire altri pur avendo un conto base è del tutto legittimo.

Appare del tutto discriminante non consentire a questa tipologia di clientela di risparmiare sui costi – pur rimanendo nella soglia Isee prevista.

Né tantomeeno si può dichiarare  che un conto corrente base – che per legge non remunera interessi – faccia anche da deposito. Ebbene, nel foglio informativo del conto corrente di base delle Poste si dichiara – fra l’altro – che “i titolari del conto di base non possono essere titolari di un conto di pagamento che gli consente di effettuare le operazioni e i servizi inclusi obbligatoriamente in un conto di base e di prodotti del risparmio postale”.

Ritengo illegittimo il comportamente delle Poste.

Probabilmente – vista la tipologia di clientela delle Poste – si guardano bene dall’ottemperare correttamente alla legge.

Avrebbero gli archivi pieni di conti corrente base.

Allora peerchè hanno sottoscritto la convenzione? Non erano obbligati. Botte piena e moglie ubriaca a scapito di chi ha un Isee basso.

GF

RISPONDE POSTE ITALIANE

Rispondiamo alla segnalazione del signor G.F. precisando che la vicenda della cliente è oggettio di un ricorso all’Arbitro Bancario Finanziario. Sarà l’Abf a pronunciarsi nel merito.

Dal Sole 24 Ore del 23 dicembre 2023

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