mercoledì, Maggio 15, 2024
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Vita reale: L’investimento finanziario, una scelta ragionata e consapevole!

Vita reale: L’investimento finanziario, una scelta ragionata e consapevole!

 

Nell’editoriale di Plus24 del Sole 24 Ore di oggi si parla “Quando è la passione a guidare l’investimento”.

Quando leggo questi titoli, questi editoriali mi chiedo in che mondo vivo posto che, quello che viene descritto è lontano anni luce dalla realtà, dalla vita reale.

Gli scandali più recenti degli ultimi decenni, a cominciare dalla vicenda Parmalat ci hanno dimostrato che viene fatto tutto per ingannare qualcuno o addirittura l’intero mercato del risparmio.

Sono episodi che, al contrario della “passione” che vede l’editorialista di Plus24, sottendono un’avidità di denaro generalizzata, di guadagni facili ed una speculazione di molti.

Insomma, nell’investimento finanziario la passione non c’entra nulla e il denominatore comune è l’avidità dei singoli, direttamente proporzionale peraltro, al volume di affari delle grandi truffe.

Nel contempo, si è vista la insufficienza degli organismi di controllo interni ed istituzionali che molto spesso, si mostrano inadeguati a contrastare certi fenomeni di malaffare.

Pratica operativa

Per rimanere con i piedi per terra, bisogna rifarsi alle regole che, in questo campo già ci sono a cominciare dalla lungimiranza manifestata dai nostri Padri Costituenti quando, all’art.47 della Carta ebbero a scrivere: “La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l’esercizio del credito”.

Allora, chiediamoci a cosa serve la Nota informativa della MiFid, la direttiva europea, destinata ad omogeneizzare pratiche e regole adottate dai 27 Paesi membri nella prestazione dei servizi di investimento e nella gestione del risparmio, al solo fine di migliorarne la trasparenza in relazione ai rischi dell’investimento.

Oggi, abbiamo decine di fogli che vengono fatti firmare allo sventurato investitore, in genere illeggibili, sia per investimenti azionari che obbligazionari dove l’unica cosa che si capisce bene è la fiducia del risparmiatore nei confronti del proponente – consulente patrimoniale, direttore di banca, promotore finanziario etc.

E allora qual é il rimedio?

Il rimedio può essere solo ricondotto al ruolo dei “controllori” che fino ad oggi non hanno dato prova di particolare efficienza, lasciando solo il risparmiatore nel mare in tempesta.

Abbiamo bisogno di un arbitro all’altezza della situazione, in grado di regolamentare l’avidità umana di tanti e la speculazione di molti che carpiscono la fiducia dei risparmiatori.

La vicenda della “Truffa dei diamanti”, solo per fare un esempio, può essere utilizzata come un utile canovaccio per l’attività di contrasto al malaffare.

Insomma, la cronaca giudiziaria è la nostra migliore scuola per capire e migliorare la comune capacità di discernere.

Buon investimento!

 

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