Reati tributari all’ombra della ‘ndrangheta, blitz in tutt’Italia: dodici arresti
Questo i numeri, importanti, di un’operazione a caratura nazionale, nome in codice “Minefield” (che tradotto letteralmente significa “campo minato”) ordinata stamani dalla Procura della Repubblica di Reggio Emilia.
La Procura ipotizza a carico degli indagati, e in prevalenza, reati tributari, false fatturazioni ma anche il riciclaggio internazionale e l’autoriciclaggio. Nel mirino c’è infatti una presunta organizzazione ritenuta contigua alla criminalità organizzata, che avrebbe perpetrato frodi fiscali, percepito indebitamente risorse pubbliche e commesso reati fallimentari. Un giro d’affari che si ritiene superi i trenta milioni di euro con ben 251 società che avrebbero utilizzato le fattura false
Maggiori dettagli saranno forniti nel corso di una conferenza che si terrà alle 13 nella sede della Guardia di Finanza di Reggio Emilia, alla presenza del Procuratore Capo Calogero Gaetano Paci.
Le false fatturazioni rappresentano, da sempre, il cuore del malaffare.
La cassazione in più occasioni ha detto che i servizi forniti da aziende “senza personale” sono fittizi. E allora, partendo da questa importante premessa, in occasione dell’Adeguata verifica, in concomitanza all’avvio di un rapporto di conto o presatzaione professionale, verifichiamo sempère l’adeguatezza logistica ed imprenditoriale della struttura, avuto riguardo ai mezzi ed al personale.
In presenza di qualche perplessità, acquisire copia aggiornata di un Durc dall’Inps (relativamente ai contributi previdenziali dei dipendenti) o una Certificazione di regolarità fiscale dall’Agenzia delle entrate.
Dello svolgimento di quest’attività, di questi approfondimenti, lasciare sempre traccia storica al fascicolo del cliente, anche quando non viene inviata alcuna Sos.