venerdì, Maggio 17, 2024
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SALVEZZA NAZIONALE: Immunità pediatrica del terzo millennio!

Mezzo secolo addietro, quando portavo i
calzoni corti, spesso anche rattoppati, ricordo che l’incidenza di mortalità
infantile era alta, molto alta.

Nel mentre consideravamo quelli del mia età,
quelli che avevano superato la sessantina già con un piede vicino ai cipressi
del cimitero. Insomma, in termini generali, più che contare i vivi si contavano
i morti o quelli che si credevano ormai morti.

Nella mia famiglia di origine, prima ancora
che nascessi, ho avuto una sorella,
morta prima di fare un anno di vita e mai nessuno ne spiegò la ragione, la
causa: morta e basta dissero!

Adesso, grazie ai progressi della medicina, l’impostazione è cambiata, si
vive meglio e più a lungo. La terza età, toccando ferro, è migliore della seconda, spesso anche meglio
della prima.

Faccio una riflessione a voce alta: è così
difficile capirlo, è di tale evidenza che chi vive in Africa lo sa bene, perché
ahimè, in molti casi, non hanno avuto la
fortuna di nascere in Italia.

Nel mentre penso a quella che è stata la
più grande invenzione per la soluzione di problemi legati alla salute del
secolo scorso, mi capita di assistere a discussioni futili e allucinanti: vaccini
si o vaccini no?

Ma dico ai nostri tromboni della politica
nazionale: acquisite una consulenza da parte di gente qualificata oppure
chiedetelo alla prima massaia che trovate in circolazione.

Nel mentre si discute, si dibatte, nel
frattempo, leggo che aumentano in modo esponenziale patologie che credevamo da
tempo sconfitte come il “morbillo”. Non dovrebbe bastare questo per indurre gli
scettici o gli stregoni della medicina a ricredersi e facilitare queste
discussioni onde rendere obbligatorio un passaggio per la civiltà del terzo
millennio?

Qualche volta sono assalito da qualche
dubbio sulla imbecillità umana. Quando penso ai politici in circolazione, quelli
che devono decidere per noi, per i nostri figli, per il nostro futuro, assisto
alle posizioni contrapposte per finalità legate al consenso, i dubbi aumentano.

Vaccinarsi per tempo, significa scegliere
per la vita, non solo nostra ma anche quella degli altri considerato che alcune
patologie sono ahimè contagiose.

Il vaccino e la qualità della vita che ho
la fortuna di vivere rappresenta la migliore risposta alla preistoria e ai
tanti cipressi che vedevo in passato.

Viva i vaccini, viva il progresso scientifico!

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