Ho
subito un danno all’auto. Questo, su base peritale, è superiore al valore
dell’auto, per cui l’assicurazione si limita a risarcire soltanto, molto
parzialmente, il danno.
Questo
comportamento è sancito da una legge oppure rientra nella sfera discrezionale
dell’assicurazione? Non sarebbe saggio, in questi casi, stabilire uno zoccolo
minimo (ad esempio, 5mila euro) da considerare a rimborso? Altrimenti, che
fare?
F. B.– UDINE
R I S P O S T A
La questione
posta dal lettore è oggetto di dibattito da tempo. In presenza di danni
superiori al valore del mezzo al momento del sinistro, le assicurazioni tendono
infatti a rifiutare sempre il risarcimento integrale delle riparazioni,
ritenendole antieconomiche rispetto al valore del bene. I principi richiamati
sono generalmente due, il primo dei quali è quello fissato dall’articolo 2058
del Codice civile, secondo cui il risarcimento del danno deve avvenire o
mediante il pagamento di una somma pari alla diminuzione di valore subita dal
bene leso (risarcimento per equivalente) o, quando sia possibile, restituendo
al bene stesso il medesimo valore che esso aveva prima della lesione (risarcimento
in forma specifica). Il secondo principio è quello dell’articolo 1227 dello
stesso Codice, che esclude il risarcimento per i danni che il creditore avrebbe
potuto evitare usando l’ordinaria diligenza (ad esempio, scegliendo di
sostituire il bene piuttosto che ripararlo in modo antieconomico).
Sul
punto, anche la giurisprudenza è divisa, anche se la maggioranza dei giudici
ritiene che il risarcimento non possa eccedere il valore ante sinistro del bene
danneggiato.
DAL”IL SOLE 24 ORE” DEL 16NOVEMBRE 2015
