“”Nulla di ciò che è
bello è indispensabile alla vita. Se i fiori fossero eliminati, il mondo non ne
soffrirebbe materialmente. Eppure io rinuncerei più alle patate che alle rose.
Soltanto un utilitarista sfrenato sarebbe capace di distruggere un’aiuola di
tulipani per piantarvi cavoli.””
Non ho nessuna esitazione a sottoscrivere questa
considerazione di Thèophile Gautier, l’ottocentesco autore del Capitan Fracassa. Eppure, avanza sempre
più l’orda degli utilitaristi che preferiscono i cavoli ai tulipani, una sigla
sguaiata del cellulare a Mozart, un’abbuffata alla visita di una pinacoteca.
Certo, cibo, tecnica, utensili vari sono necessari alla sopravvivenza.
Ma continua a incombere anche sull’utilitarista la verità
biblica: <<L’uomo non vive di solo pane …>>.
La persona, se non vuole ridursi a macchina, ha bisogno
anche della bellezza, del sentimento, della fantasia, dell’amore.
Come sarebbe un mondo senza fiori? E un’esistenza senza un
briciolo di poesia?
DAL SOLE 24 ORE DEL 1°
MAGGIO 2016