mercoledì, Maggio 1, 2024
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Ecco il rapporto della Procura Europea: Frodi per 14 miliardi nella UE, l’Italia prima in classifica

Ecco il rapporto della Procura Europea: Frodi per 14 miliardi nella UE, l’Italia prima in classifica

Fonte: ripartelitalia.it

 

I primi mesi dell’anno sono tradizionalmente ricchi di bilanci e la Procura Europea non fa eccezione, con il suo report per l’attività del 2022 (il primo a coprire 12 mesi di lavoro consecutivo). Lo ‘European Public Prosecutor’s Office’ (EPPO) è infatti un ente relativamente nuovo e ha il compito di “migliorare il livello di protezione degli interessi finanziari dell’Unione Europea”.

Nel 2022 l’EPPO ha conteggiato “1.117 indagini attive” su frodi di vario tipo per un controvalore complessivo stimato in 14,1 miliardi di euro. E l’Italia guida la classifica con ben 3,2 miliardi totali a fronte di 285 investigazioni in corso.

Nel 2022 – rileva il rapporto – l’EPPO ha ricevuto e trattato 3.318 segnalazioni di reato e ha aperto 865 indagini (la gran parte è dedicata alle frodi transfrontaliere sull’IVA). Inoltre  i giudici hanno concesso il congelamento di 359,1 milioni di  euro in indagini di competenza della Procura Ue, il che rappresenta più di sette volte il budget dell’organizzazione. A testimoniare il buon investimento fatto dagli Stati membri che  hanno deciso di aderire al progetto – non tutti i 27 rientrano nella ‘giurisdizione’ dell’EPPO, dato che Irlanda, Danimarca, Svezia, Ungheria e Polonia si sono tenuti fuori.

“A un anno e mezzo dall’inizio delle nostre attività, il potenziale dell’EPPO non può essere ignorato: siamo sulla strada giusta, ma dobbiamo fare di più”, rivendica con orgoglio Laura Koevesi, procuratore  capo europeo. “Se vogliamo che il nostro ufficio faccia la differenza in modo duraturo abbiamo bisogno di adeguamenti  organizzativi e giuridici”, spiega sottolineando come  l’attuazione dei vari Pnrr aumenterà a dismisura “il volume degli interessi finanziari dell’Ue da proteggere”.

Il rapporto non presenta una classifica già ‘cucinata’ ma se s’incrociano le schede dedicate a ogni Paese in cui opera la  Procura Ue si ricava un quadro complessivo alquanto esaustivo, sebbene limitato alle verifiche in corso. Banalmente: chi indaga di più trova di più. E allora. In Italia nel 2022 sono state aperte 265 indagini EPPO per un controvalore stimato di 2 miliardi (ma se si aggiunge il pregresso si arriva al dato  generale, ovvero 3,2 miliardi a fronte di 285 investigazioni aperte). Di questi, 2,7 miliardi sono frodi all’Iva. L’EPPO ha  ricevuto in tutto 354 denunce (altro record) e ben 330 sono  arrivate dalle autorità nazionali.

Se si considera il valore totale delle varie frodi, al  secondo posto si classifica il Portogallo (3 miliardi di euro a fronte però di sole 26 indagini attive e 33 denunce totali). Al  terzo posto invece la Romania, con 2 miliardi di euro (124  indagini attive e 303 denunce totali). La Germania figura invece al quarto posto, con 1,8 miliardi stimati a fronte di 114  indagini attive e 106 denunce totali. Gli altri grandi Paesi europei, come Francia e Spagna, mostrano invece valori molto piu’  bassi: rispettivamente 390 milioni e 170 milioni.

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2 Commenti

  1. La norma introdotta nell’ultima finanziaria relativa all’anno in corso (2023), riguardante il controllo sulle Partite Iva – Apri & Chiudi – dovrebbe incidere in termini significativi nell’azione di contrasto alle frodi fiscali, a cominciare proprio dalle “frodi carosello” delle vendite sotto costo per il tramite delle “teste di legno”.
    Se la norma sarà efficacemente attuata potrà rappresentare la novità più intelligente dell’ultimo mezzo secolo.

    Questo evidentemente, se non si vuole contrastare il problema sul nascere, facendo pagare l’imposta nel Paese di acquisto della merce e non su quello di destinazione e/o immissione in consumo come succede adesso.
    Insomma, in ambito UE, comprare in Olanda, deve significare come se comprassi a Roma: Semplice Watson!

  2. La norma introdotta nell’ultima finanziaria relativa all’anno in corso (2023), riguardante il controllo sulle Partite Iva – Apri & Chiudi – dovrebbe incidere in termini significativi nell’azione di contrasto alle frodi fiscali, a cominciare proprio dalle “frodi carosello” delle vendite sotto costo per il tramite delle “teste di legno”.
    Se la norma sarà efficacemente attuata potrà rappresentare la novità più intelligente dell’ultimo mezzo secolo.

    Questo evidentemente, se non si vuole contrastare il problema sul nascere, facendo pagare l’imposta nel Paese di acquisto della merce e non su quello di destinazione e/o immissione in consumo come succede adesso.
    Insomma, in ambito UE, comprare in Olanda, deve significare come se comprassi a Roma: Semplice Watson!

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