martedì, Maggio 14, 2024
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conflitto istituzionale

“la liberta’ e l’innocenza non hanno nulla da temere dalla pubblica indagine a condizione che regni la legge e non l’uomo” (maxmilien robespierre, xix secolo).

introduco il ragionamento di oggi partendo dal bellissimo motto di robespierre, appassionato ed intransigente statista francese di sani principi democratici, che ha dovuto adattare l’esercizio del potere ad una emergenza rivoluzionaria, tanto da finire egli stesso giustiziato.

oggi, per nostra fortuna, il nostro paese vive in una democrazia da oltre mezzo secolo, uno stato di diritto, sicuramente immune da rigurgiti o pericoli di stampo dittatoriale di vecchia memoria.

detto questo, passiamo ai fatti del giorno, anzi del mese!!!

abbiamo da un lato un sostituto procuratore della repubblica del tribunale ordinario di catanzaro che, nel recente periodo ha avviato poderose inchieste giudiziarie nell’ambito di finanziamenti pubblici per svariati miliardi di euro – nazionali ed europei – destinati alla sviluppo della terra di calabria.
le inchieste sembrano diverse, parimenti importanti, quasi tutte provenienti o riguardanti la pericolosa commistione di interessi pubblico/privato che, come spesso accade, forse in modo illecito, registra il coinvolgimento di apparati e figure istituzionali.
dall’altro, troviamo il ministro della giustizia e, sembra anche il capo del governo in carica, coinvolto nell’indagine con gravi ipotesi accusatorie (abuso d’ufficio, truffa ai danni dello stato e finanziamento illecito ai partiti) che richiede al consiglio superiore della magistratura (csm) il trasferimento d’urgenza del magistrato inquirente.
gli elementi d’accusa, sarebbero emersi nel corso di lunghe intercettazioni telefoniche, regolarmente autorizzate su utenze di imprenditori e amministratori pubblici calabresi durante frequenti e disinvolte “chiacchierate” con i politici nazionali.

ora alla luce delle posizioni rispettivamente evidenziate, troviamo l’ufficio inquirente che parla di “clima torbido e complotto massonico”, nel mentre il guardasigilli afferma “di essere tranquillo e di non aver mai preso una lira”.

con l’intento solo teorico di calmare le acque fin troppo agitate, interviene il procuratore generale della repubblica dello stesso tribunale che avoca l’inchiesta, ritenendone la competenza del tribunale dei ministri.

lo spettacolo complessivo, anche sulla base delle numerose ed ininterrotte comparsate televisive è decisamente mediocre, direi avvilente.

auspico la conclusione dell’attività investigativa nel modo più naturale possibile, restituendo il fascicolo all’originario ufficio inquirente e rimettendo, nel merito, l’esame critico ai competenti uffici giudicanti, nel tentativo di ritrovare quella necessaria serenità istituzionale.
nello stesso tempo, a parere dello scrivente e con separata trattazione, dovranno attivarsi le necessarie procedure per rilevare, le gravi disfunzioni comunque emerse nella gestione dell’indagine, a cominciare dalla sistematica “fuga di notizie” di atti e fatti coperti dal segreto istruttorio proprio delle indagini preliminari.

al contrario, continuando di questo passo si andrà incontro ad un ennesimo polverone di “malagiustizia” di cui sia i diretti interessati ma soprattutto l’intero paese ne farebbe volentieri a meno.

bari, 23 ottobre 2007

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