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Parte civile più tutelata di fronte al giudice di pace. Può infatti impugnare le sentenze che hanno assolto l’imputato con la formula “perché il fatto non costituisce reato”.

Parte civile più tutelata di fronte al giudice di pace. Può infatti impugnare le sentenze che hanno assolto l’imputato con la formula “perché il fatto non costituisce reato”.
Lo ha stabilito la Corte di cassazione che, con la sentenza n. 47995 di oggi, ha messo nero su bianco che “sussiste l’interesse della parte civile ad impugnare, ai fini civili, la sentenza di assoluzione dell’imputato con la formula perché il fatto non costituisce reato (per mancanza dell’elemento psicologico), in quanto ai sensi dell’art. 652 c.p.p. l’azione civile per il risarcimento del danno da fatto illecito è preclusa, oltre che nei casi in cui l’imputato sia stato assolto per non aver commesso il fatto o perché il fatto non sussiste, anche quando egli sia stato assolto perché il fatto non costituisce reato”.

Fonte: www.cassazione.net

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