venerdì, Maggio 17, 2024
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Beni russi, sequestri a 2 mld

Beni russi, sequestri a 2 mld

Sequestrati agli oligarchi russi beni per 2 miliardi di euro. A tanto ammonta il valore dei beni congelati finora dalla Guardia di finanza a soggetti inseriti nelle liste Ue, 21 persone fisiche e tre società

di Matteo Rizzi

Fonte: Italia Oggi
Sequestrati agli oligarchi russi beni per 2 miliardi di euro. A tanto ammonta il valore dei beni congelati finora dalla Guardia di finanza a soggetti inseriti nelle liste Ue, 21 persone fisiche e tre società.

Più nel dettaglio, secondo quanto segnalato dalla Gdf, il valore di immobili, yacht, aerei, auto di lusso e società sequestrati in Italia a seguito delle sanzioni Ue ammonta a 1.938.536.000 di euro. Le ultime consistenze ad aggiungersi alla lista annunciate lunedì sono all’interno di un cospicuo portafoglio da 57 milioni di euro dell’uomo d’affari russo Eduard Yurevich Khudaynatov, ex numero uno di Rosneft, società di raffinazione petrolifera. Di sua proprietà la storica Villa Altachiara a Portofino, già della contessa Francesca Vacca Agusta morta nel 2001 precipitando in mare dalla scogliera della stesa dimora. Altri beni includono Villa Serena nei Parioli a Roma, una società con sede a Portofino e una Porsche 911 Turbo S. Allo stesso uomo è intestato lo superyacht Scheherazade sequestrato il 7 maggio scorso, ma la cui titolarità effettiva, secondo l’intelligence, è da risalire allo stesso Vladimir Putin. La barca battente bandiera delle Isole Cayman, ed ora ormeggiata a Marina di Carrara, ha un valore di circa 650 milioni di euro ed è il bene più costoso sequestrato dalla Gdf.Sempre ieri è stato annunciato il sequestro di un compendio immobiliare dal valore di 15,2 milioni di euro a Sirmione in provincia di Brescia, di proprietà di Grigory Vikotorovitsi Berezkin, imprenditore russo di spicco e presidente del consiglio di amministrazione del gruppo Esn (gruppo russo di private equity con un portafoglio di investimenti in vari settori). Le proprietà russe congelate da fine febbraio scorso richiedono manutenzione e supervisione: nel decreto Ucraina bis (dl 14/2022) erano stati stanziati 13,7 milioni di euro, ma i costi dovranno essere rimborsati “dalla cessazione delle misure di congelamento”, secondo quanto stabilito dal comma 13-bis.Il lavoro propedeutico al congelamento viene operato attraverso il lavoro del Nucleo speciale polizia valutaria della Guardia di finanza che consegna poi l’affidamento dei beni all’Agenzia del Demanio. Il procedimento parte dal ministero dell’economia e delle finanze attraverso il Comitato di sicurezza finanziaria (Csi), presieduto da Alessandro Rivera, direttore generale del tesoro, e composto da rappresentanti del Mef, del ministero dell’interno, del ministero della giustizia, del ministero degli affari esteri, della banca d’Italia, della Consob, dell’Ivass, dell’Uif, della Guardia di finanza, della direzione investigativa antimafia, dell’arma dei Carabinieri e della direzione nazionale antimafia. Il comitato può quindi chiedere l’esecuzione di accertamenti sui beni degli individui segnalati nell’elenco Ue agli enti che lo compongono ai sensi dell’articolo 3 comma 7 del decreto legislativo n.109/2007. Ed è qui che parte il lavoro della Gdf, a cui il comitato presentata la richiesta di avviare gli accertamenti.

Ad oggi, le misure restrittive dell’Ue si applicano a un totale di 1206 persone (e famigliari) e 108 entità. Il consiglio europeo ha incluso nella lista uomini d’affari e oligarchi attivi nel settore bancario, petrolifero e finanziario. Ma sono iscritti anche i membri del governo, propagandisti e personalità militari di alto livello, nonché i membri della Duma e del Consiglio della Federazione Russa. Inoltre, sono stati aggiunti anche gli individui che hanno facilitato l’aggressione militare russa dalla Bielorussia. Tali soggetti, non solo hanno vedono bloccarsi i propri beni, ma a loro è vietato l’ingresso in Ue e le istituzioni finanziarie europee non possono mettere a disposizione fondi o intrattenere rapporti.

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