Risponde di sfruttamento della prostituzione il gestore di un locale notturno in cui le ballerine offrono spettacoli appartati di spogliarello ai clienti in cambio di denaro.
Lo ha affermato la Suprema Corte nella sentenza 37188 di oggi, confermando la condanna per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione inflitta ai gestori e alla segretaria di un circolo di Roma, che la notte si trasformava in locale notturno. Locale dove, grazie all’attività sotto copertura di due poliziotti, si era scoperto che si svolgevano spettacoli di streap tease, e lap dance, anche in modo appartato per il clienti, in cambio di denaro. Attività che gli imputati sostenevano essere “penalmente irrilevanti”. Molte delle sedicenti “ballerine” offrivano inoltre vere e proprie prestazioni sessuali in cambio di soldi. La tesi degli imputati è stata smentita dalla terza sezione penale, che ha ricordato che “integra il delitto di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione la condotta diretta a favorire e sfruttare prestazioni che oggettivamente siano tali da stimolare l\’istinto sessuale”.
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