AUTOVELOX E CODICE DELLA STRADA: La sanzione scatta anche senza contestazione immediata al trasgressore

Quando l’eccesso di velocità dell’automobilista è rilevato dall’autovelox, la multa scatta senza la necessità di contestazione immediata. Quest’ultima, poi, resta tale anche se non risulta effettuata in tempo reale, a patto che non vi sia una soluzione di continuità tale da menomare il diritto di difesa del trasgressore. Lo evidenzia la sentenza n. 26153/10 della seconda sezione civile della Cassazione.
Le apparecchiature di controllo elettronico riescono a rilevare l’infrazione al codice della strada da parte del veicolo in corsa, che dunque si allontana velocemente dal posto di accertamento. Il fatto che gli accertatori indichino nel verbale che la violazione della norma sia stata individuata grazie all’autovelox esenta gli agenti da ulteriori precisazioni rispetto alla contestazione immediata. E, anzi, rende per questo solo fatto ammissibile la contestazione differita. Né il giudice del merito può contestare la decisione degli agenti che non impongono l’alt al veicolo del trasgressore: ciò, infatti, equivarrebbe a sindacare le scelte organizzative dell’amministrazione e costituirebbe quindi un’indebita ingerenza.
Accolto, nella specie, il ricorso del ministero dell’Interno. Non ha pregio la tesi dell’automobilista fermato da una pattuglia a sei chilometri dal luogo dell’infrazione. Anche la contestazione immediata non deve essere effettuata per forza in tempo reale, vale a dire in modo del tutto contestuale all’accertamento dell’illecito. Ciò che conta è che tra l’accertamento dell’infrazione e la contestazione non intercorra un lasso di tempo tale da menomare le possibilità di difesa del contravventore.