domenica, Maggio 5, 2024
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MESSAGGIO AI GIOVANI IN TEMPO DI CRISI: Come eravamo…

TUTTO IN 50 ANNI

Ettore Locatelli

Ho certamente un bel ricordo della mia infanzia, delle atmosfere e dei luoghi dove si è svolta. Ma il mondo di allora era profondamente diverso da quello attuale. E mi è venuta la voglia di tracciare un – amarcord – dei decenni trascorsi dall\’ultimo dopo guerra.

A Sarno, in quel tempo, come negli altri paesi di provincia,(specie nel sud) la maggior parte delle case erano tuguri dove alloggiavano 3/5/7 persone. La metà della popolazione non disponeva di acqua corrente in casa che veniva attinta da pozzi o fontane pubbliche. Nelle abitazioni del centro storico (il paese non si era ancora sviluppato a valle) spessissimo mancavano i servizi igienici. Di notte veniva usato il pitale (o rinale) poi svuotato nei vespasiani (pisciaturo) situati nei cortili comuni. A tal proposito aggiungo subito che non c\’erano ancora la carta igienica ed altri prodotti per l\’igiene intima, particolarmente quella femminile. Quindi i contorni….immaginateli. Le strade e gli altri spazi pubblici erano una vera palestra di vita, dove ragazzi e giovani tentavano di divertirsi e socializzavano. Si giocava a nascondino; con lo “strummolo”(una specie di trottola); ecc… I piu\’ fortunati avevano il “carritiello”, i pattini o la bici. C\’erano ancora i cavalli a trainare pesanti carri su un selciato dissestato(le auto in paese erano poche decine). Particolarmente d\’inverno ci si lavava dopo aver riscaldato l\’acqua sul fuoco.Le scarpe si risolavano. Gli indumenti si rammendavano e si passavano dai figli maggiori ai piu\’ piccoli. Non c\’erano lavatrici e molti andavano a fare il bucato presso i lavatoi pubblici(ahinoi poi scomparsi anche come testimonianza). Quando faceva freddo per riscaldarsi almeno un poco si usava il braciere alimentato a “cravonelle”. Col torrido caldo umido sarnese d\’estate si scoppiava.I ragazzi piu\’ arditi(io ero tra quelli) andavano a fare il bagno nel fiume . Le vacanze estive, intese come andare al mare, erano per quelli che potevano farle, un calvario. La meta era Torre Annunziata raggiunta col treno della circumvesuviana.Tempo di percorrenza:1 ora, piu\’ mezza ora circa a piedi per raggiungere la spiaggia.Stesso calvario al ritorno. La mia generazione (come le precedenti) è cresciuta con pane e olio, pane e melenzane sott\’olio, pane e scarola o, al meglio, pane e mortadella. I cibi cotti avanzati si conservavano(non c\’era il frigo) precariamente per il giorno dopo.La discarica pubblica dell\’immondizia (scarricaturo)ancor prima di quella sulla montagna spaccata in via Bracigliano era situata in via Matteotti di fronte all\’attuale Banco S.Paolo. C\’erano ancora i “signori” e il “volgo”. Questa distinzione di classe demarcava, allora, oltre che la disponibilità di mezzi e la povertà materiale, soprattutto un fortissimo divario d\’istruzione. Negli anni che racconto si registrava nella popolazione uno spaventoso tasso di analfabetismo. Tale tenore di vita, cosi\’ come succintamente descritto era pressappoco lo stesso di secoli precedenti. Quelli che oggi hanno 20-30-40 anni quel mondo lo ignorano e forse non ne hanno neppure sentito parlare. Ritengo invece che sarebbe molto interessante e formativo che i giovani ne venissero a conoscenza. Si tratta, in fondo, del mondo dei loro padri o nonni.Un mondo così vicino ma tanto lontano. Poi il miracolo! Con l\’inizio degli anni \’60 s\’avviò la rinascita. La scelta politica italiana di aderire al Patto Atlantico portò l\’America nelle nostre case e nella nostra mente.Arrivò la TV che contribui\’ enormemente a diffondere ed affermare la lingua italiana. Arrivò anche il frigo, la lavatrice, il giradischi col rock and roll, i grandi magazzini e tanto altro.Arrivò il -benessere- e quindi la cultura del consumismo.Iniziarono a svilupparsi l\’edilizia abitativa ed il mercato dell\’auto.La società progrediva indiscutibilmente, almeno sul piano dei bisogni primari quali il lavoro, l\’istruzione e il cibo. Andavano affermandosi idee di diritti e modelli di emancipazione col coinvolgimento del mondo femminile fino a quel punto tenuto ai margini. I passi avanti compiuti in questi decenni su scala nazionale e mondiale con lo sviluppo tecnologico e le conquiste scientifiche in tutti i campi, comprovano che oggi, per l\’effetto, si vive meglio e piu\’ a lungo. Nessuno soffre la fame. Nessuno usa scarpe risolate o abiti rammendati.Abitiamo case decenti accessoriatissime e in massima parte di proprietà. L\’igiene pubblica e personale è enormemente cresciuta. Particolarmente l\’avvento dell\’era del computer, dei telefoni cellulari e Internet offre  a tutti, specie ai giovani e in un mondo globalizzato, enormi possibilità, in tutti i campi, appena ieri inimmaginabili. Senza dubbio tutti questi aspetti meriterebbero una piu\’ dettagliata e complessa analisi dei processi di crescita che hanno riguardato la società, con le ovvie implicazioni e scelte di vario tipo che si determinarono anche a Sarno.Ma il mio intento(a parte la nostalgia del tempo andato) è solo quello di dire ai giovani che, nonostante tutto, loro vivono in un mondo migliore.E tutti questi cambiamenti sono avvenuti in 50 anni. Io li ho vissuti.
 
di Ettore LOCATELLI,
che ringrazio personalmente per la bellissima ed autentica testimonianza di vita.

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