lunedì, Maggio 6, 2024
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STESSE FACCE, STESSA POLITICA: Un brutto revival di un film già visto

        


 

 


 

Hanno scherzato.

E’ impressionante il clima che stiamo
vivendo in questi giorni dove sembra essere tornati ad un anno fa, quando l’incertezza
era al massimo, la confusione estrema e le casse pubbliche erano vuote.

Oggi, dopo i tanti sacrifici fatti – dalla
riforma delle pensioni a quelle sul lavoro, dalla stangata dell’IMU all’aumento
generalizzato delle tasse e balzelli vari – come nulla fosse successo, ètornata la politica peggiore, quella che non decide, che non si
assume le responsabilità, che si nasconde dietro a un dito e che gli italiani hanno
ben conosciuto nell’ultimo ventennio.

Apprendo che in queste ore è morto il
decreto sulle Province, simbolo (il fatto che sia morto) di una politica che
non vuole tagliare, non vuole toccare nessuna poltrona, vuole lasciare tutto
così com’è.

La nuova legge elettorale che per la
verità nessuno vuole, simbolo anch’essa di una politica fatta di nominati dall’alto,
di nani e ballerine, di sgallettate senza arte né parte, di leccaculo, amanti,
segretarie e segretari senza alcuna competenza in nulla (Consigliera Minetti,
Bossi junior etc.). Mentre resterà in vigore il tanto odiato da tutti (a
parole) Porcellum che tutti (nei fatti) però non hanno voluto cambiare,
si appresta a morire anche il decreto sviluppo, quello che contiene le norme
per le start up delle aziende (aiuti pubblici alle imprese). Oggi, senza fare l’elenco
dei buoni propositi che non vedranno mai la luce in provvedimenti legislativi,
in compenso, si fa per dire, è tornata la vecchia politica, quella che dice una
cosa e ne fa un’altra,  che non mantiene
gli impegni ma semplicemente quella politica che ti ruba e ti dice che ti sta
facendo un favore.

Quella politica che magna e ti dice che ti
sta facendo risparmiare. Quella politica che promette già sapendo che non potrà
mantenere.


 

Quanti “Fiorito” dovremo ancora conoscere?[1]


 

Ecco, da queste
cose semplici, ma concrete, penso che l’esperienza Monti – che a mio avviso
andrebbe ripetuta per non vanificare i tanti sacrifici compiuti a cominciare da
una ritrovata credibilità internazionale –  non solo è conclusa ma addirittura
archiviata. 

In questo modo,
a mio avviso, muore anche la speranza, cioè quella di vedere i frutti dei tanti
sacrifici fatti.

Siamo condannati a ri …vedere, le solite
facce!

In verità, un acconto di questa condanna,
la si era già percepita con il risultato delle “Primarie” del centro sinistra.

Con il ritorno del Cavaliere, la frittata
è servita.

Tutto è rimesso in discussione, finanche
la presunta vittoria del centro sinistra.

Voglio ancora sperare che qualcosa
succeda: forse un Monti bis, malgrado l’apparente peggioramento di tutti gli
indicatori economici.

Non so più cosa pensare e che pesci
pigliare!

Un’unica preghiera: Cari politici, restituiteci
almeno la speranza!

 

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