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SUCCEDE IN CINA: Una vergogna “vergognosa”

“Aiuto, siamo schiavi cinesi: salvateci”. Un messaggio disperato, scritto in caratteri cinesi, e cucito nella tasca di un paio di jeans finiti in un armadio a Belfast, in Irlanda del Nord. Karen Wisinka acquistò quel paio di pantaloni tre anni fa in una catena di
abbigliamento low cost, ma non li aveva mai indossati a causa di un
difetto alla cerniera lampo. Nei giorni scorsi la scoperta: riordinando
il suo armadio si è accorta che nella tasca di quei jeans mai indossati
c’era qualcosa.

Un bigliettino, a prima vista incomprensibile, nascosto forse a costo
della vita, da un anonimo operaio cinese. I tre Sos a caratteri latini,
in cima al testo, hanno convinto la ragazza a vederci chiaro. E così ha
pubblicato la foto, che oggi appare sullaprima pagina del quotidiano la Repubblica, su Facebook chiedendo aiuto per la traduzione.

Appreso il contenuto del messaggio si è poi rivolta ad Amnesty International. Questo il testo:

“Siamo detenuti nella prigione Xiangnan di Hubei,
in Cina. Da molto tempo lavoriamo in carcere per produrre abbigliamento
per l’esportazione. Ci fanno fare turni di 15 ore al giorno. Quello che
ci danno da mangiare è perfino peggio di quello che si darebbe a un
cane o un maiale. Siamo tenuti ai lavori forzati come animali. Chiediamo
alla comunità internazionale di condannare la Cina per questo
trattamento disumano”.

Una storia verosimile, ma altrettanto difficile da verificare, secondo Amnesty International. Intanto alla Primark, i grandi magazzini dove i pantaloni sono stati acquistati, hannosubito avviato un’indagine interna. Ma della produzione industrialein carcere si sa molto poco, non si etichetta ed è difficile da trac

Acquista jeans e trova un sos cucito nella tasca: \'Aiuto, siamo schiavi cinesi\'

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