domenica, Maggio 19, 2024
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PUBBICO IMPIEGO: Ricorso al giudice per le trattenute indebite

Sono
un dipendente comunale, il cui medico ha inviato un certificato medico per via
telematica omettendo di indicare che la diagnosi era riconosciuta da causa di
servizio. Questo perché, a suo dire, in quella fase transitoria, la modulistica
non aveva previsto un apposito spazio. Mi accorgevo di ciò visionando le buste
paga di febbraio e marzo 2014 che in due fasi mi decurtavano la retribuzione
per un totale di 32 euro. Nel marzo scorso inviavo alla direzione gestione
risorse umane una nota con allegata ” copia cartacea per il lavoratore ” del
certificato di malattia, dove stavolta veniva riportato che la diagnosi era
riconosciuta da causa di servizio, chiedendo il rimborso dei soldi decurtati.
Cosa posso fare visto che ad oggi, in violazione della legge 241/90, non mi è
giunta alcuna risposta né mi sono sono stati rimborsati i soldi di cui sopra ?
Ricorrere alla vie legali, facendo richiesta di risarcimento danni, anche
morali, in sede civile?

F.D. – GROSSETO

R I S P O S T A

Nel
caso in cui, visto quanto disposto dall’articolo 71 del decreto legge n.
112/2008 – come convertito in legge n. 133/2008 – in materia di assenze per
malattia dei pubblici dipendenti, le trattenute operate dalla pubblica
amministrazione datrice di lavoro siano illegittime, e in assenza della
restituzione richiesta, purtroppo nin si rinviene altra alternativa se non il
ricorso al Giudice ordinario, in funzione di giudice del lavoro, per ottenere
quanto dovuto. Visto quanto esposto nel quesito, tuttavia, non pare sussistano
gli estremi, oltre alla restituzione
delle somme indebitamente trattenute, per ottenere alcun risarcimento
del danno.

Da” Il Sole 24 Ore “ del 28
luglio 2014

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