Ogni anno in estate si riaccendono le polemiche dovute al fatto che in
Italia, con ben 8 mila chilometri di costa, gli spazi per accedere
liberamente in spiaggia sono diventati davvero pochi. A dispetto di
quanto accade in altri paesi come la Francia dove รจ previsto un tetto
massimo di spiagge in concessione del 20%..
Il demanio marittimo
Secondo quanto stabilito dall\’art. 882 del codice civile, il lido del mare e la spiaggia fanno parte del demanio marittimo dello Stato: sono, cioรจ, beni di proprietร dello Stato (o delle Regioni, delle Province, dei Comuni), inalienabili, inespropriabili e destinati a servire bisogni della collettivitร . E se รจ vero che lo
Stato puรฒ affidare le spiagge in concessione a privati, i poteri dei
concessionari incontrano perรฒ il limite invalicabile della libera
fruibilitร da parte dei cittadini della \’battigia\’.
ai titolari delle concessioni “di consentire il libero e gratuito
accesso e transito, per il raggiungimento della battigia antistante
l\’area ricompresa nella concessione, anche al fine di balneazione”; e
lo ha ribadito piรน recentemente la legge 217/2011, dove – alla lettera
d) dell\’art. 11, II comma – si legge che: “fermo restando, in assoluto,
il diritto libero e gratuito di accesso e fruizione della battigia,
anche ai fini di balneazione,” (occorre) “disciplinare le ipotesi di
costituzione del titolo di uso o di utilizzo delle aree del demanio
marittimo”.
Definizione di battigia e ampiezza del diritto “libero e gratuito”
Con il termine battigia, si intende “quella parte di spiaggia contro cui le onde si infrangono al suolo, che si estende per circa 5 metri dal limitare del mare”
(ma per le spiagge di ampiezza inferiore ai 20 metri, le Capitanerie di
Porto possono ridurre l\’estensione della battigia fino a 3 metri). Ciรฒ
significa che non solo l\’accesso all\’acqua รจ sacrosantamente libero e gratuito per chiunque, ma tale รจ anche il passaggio, il passeggio, e lo stazionamento sopra quei cinque metri (o tre) di suolo, nonché – dalla chiusura
dell\’eventuale stabilimento privato fino all\’alba successiva – la
possibilitร di pescare dalla battigia stessa.
Nessun
concessionario di stabilimento privato insistente su una spiaggia puรฒ
impedire tali attivitร né sottoporle al pagamento di un qualsivoglia
pedaggio. Questo, almeno, in punto di diritto – on the books,
direbbero gli Anglosassoni -, perché, nella pratica, l\’esercizio pieno
di tale libertร รจ reso alquanto difficoltoso in molte localitร marittime
italiane…
Libera fruibilitร della battigia: tra il dire e il fare…
Da maggio a settembre – quando gli stabilimenti balneari sono in febbrile attivitร -, i bagnanti che non intendono pagare l\’affitto (spesso molto salato) di lettino e ombrellone possono avere vita assai difficile. Da un lato, perché alcuni gestori degli chalet tendono a “sconfinare” nel posizionare i loro lettini,
arrivando – nelle giornate di pienone – a disporli fin quasi a riva e
ad occupare abusivamente metri della spiaggia libera confinante,
dall\’altro perché le spiagge private sono ormai talmente tante da aver fagocitato buona parte di quelle libere.
In piรน, probabilmente per ragioni di sicurezza, i concessionari delle
spiagge hanno l\’abitudine chiudere giร prima del tramonto e di sbarrare i
camminamenti di loro pertinenza, cosรฌ da “intrappolare” i bagnanti che a
quell\’ora occupino il tratto di mare o di battigia antistante il loro
stabilimento, costringendoli a percorrere centinaia di metri per
raggiungere un\’uscita libera e poter lasciare il lido.
Insomma, l\’attuale
situazione delle spiagge nel Belpaese non รจ tale da consentire una
completa e “democratica” fruizione del demanio marittimo da parte dei
cittadini.
(www.StudioCataldi.it)