giovedì, Maggio 2, 2024
spot_img

DECRETO 231/01: Prevenire è meglio che reprimere


DECRETO 231/01

r i g u
a r d a :

1.Modello
di organizzazione

2.Organismo
di vigilanza

3.Informazione

4.Formazione

5.Controllo

1. Modello
di organizzazione

Dotarsi di un Modello di organizzazione
significa fare “prevenzione”, disegnando un percorso virtuoso volto al rispetto
della legalità.

In tal senso, andrà indicata una griglia
apposita dei rischi anche potenziali, partendo dai reati presupposto codificati
nel decreto 231/01 e dal core business aziendale.

All’adozione del modello, affinché scatti
la esimente da ogni responsabilità da reato, necessita la sua efficacia ATTUAZIONE.

2. Organismo
di vigilanza

Monocratico o collegiale, proporzionato
alle dimensioni dell’ente.

L’indipendenza[1], l’autonomia[2] e la professionalità[3] costituiscono i
requisiti basilari dai quali non ci si
può discostare.

I compiti, possono così riassumersi:

·
Vigilare
sull’effettività e la rispondenza del modello di organizzazione ai requisiti
richiesti dal D.lgs 231/01;

·
La
verifica in merito alla idoneità del modello a prevenire la commissione di
illeciti;

·
La
mappatura delle aree di rischio;

·
La
verifica ed il necessario aggiornamento del modello in relazione alla
evoluzione normativa, orientamento giurisprudenziale e/o modifiche statutarie
intervenute all’interno dell’azienda;

·
Proposte
di modifica o aggiornamento del modello di organizzazione da presentare al
Consiglio di amministrazione;

·
La
verifica ed aggiornamento del sistema di vigilanza circa la concreta ed efficace attuazione del modello;

·
Promuovere
ogni iniziativa volta ad assicurare all’interno dell’ente la migliore
conoscenza del Modello di organizzazione;

·
Verificare
e promuovere la partecipazione obbligatoria ai corsi di formazione organizzati
dai membri dell’OdV (Tribunale di Napoli, Ufficio Gip, 26 giugno 2007);

·
Dare
esecuzione alle attività di verifica programmate nella esecuzione dei controlli
previsti dal modello di organizzazione;

·
Eseguire
l’elaborazione dei dati forniti e redigere le conclusioni in merito alle verifiche
effettuate;

·
Segnalare
agli organi competenti le violazioni del modello di organizzazione e verificare
assieme con gli organi competenti
l’applicazione delle sanzioni disciplinari;

·
Garantire
i corretti flussi di competenza e il collegamento funzionale con gli eventuali
altri OdV istituiti presso le altre società controllate-controllanti.

3. Informazione

L’informazione deve rappresentare,
insieme alla formazione ed ai controlli, il compito principale dell’Organismo
di vigilanza.

Diffondere a beneficio di tutto il
personale – sottoposto e apicale – il contenuto del modello organizzativo –
avuto riguardo al rigoroso rispetto delle norme ed indicazioni in esso
contenute – deve costituire l’obiettivo principe dell’OdV.

In tal senso, deve essere istituita una casella di posta dedicata a
disposizione di tutto il personale
affinché possano segnalare – in modo assolutamente riservato – tutte le
informazioni relative alla commissione di reati delle quali vengano a
conoscenza, nonché fatti e/o comportamenti non conformi alle regole di condotta
elaborate dalla Società ai sensi del D.lgs 231/01, scrivendo a: odv@falconeconsulting.it

4. Formazione

Commentare una casistica pratica di fatti
ed episodi realmente accaduti che hanno comportato procedimenti penali nei
confronti di personale dipendente o apicale, in conseguenza di violazione al
decreto o al Codice etico, rappresenta il modo più idoneo per diffondere la
cultura della legalità.

E’ indubbio che la “formazione”
nell’ambito di qualunque processo professionale rappresenta quel valore
aggiunto che può rappresentare la migliore esimente da responsabilità per
l’azienda.

Con riferimento al mondo bancario e
finanziario del quale posso vantare una esperienza diretta, posso dire che la
formazione rappresenta il miglior modo per prevenire il coinvolgimento – anche
inconsapevole – dell’istituto in fatti di rilevanza penale afferenti al
riciclaggio di denaro sporco ed al finanziamento del terrorismo https://www.giovannifalcone.it/formazione.html

5. Controllo

Quello del “controllo” costituisce il
terminale di un percorso virtuoso volto a proteggere l’ente da responsabilità
da reato.

Attraverso l’attività di controllo, si ha
la possibilità di verificare tutti i processi e gli step che precedono – dalla
informazione alla formazione – onde riscontrare la puntuale osservanza delle
regole di condotta stabilite nel Modello di organizzazione

https://www.giovannifalcone.it/responsabilita_amm_va_d_impresa__ex_d_lgs_231_01.html




[2] L’OdV deve poter avere accesso a tutte le
informazioni e la documentazione necessaria per effettuare le verifiche
programmate in esecuzione dell’attività di controllo prevista dal Modello di
organizzazione. Per garantire il rispetto di tale attività, l’OdV non
costituisce un organo subordinato al vertice aziendale, bensì un organo dotato
di indipendenza nell’esercizio dell’attività di controllo.

[3] Il Modello di organizzazione deve prevedere
il possesso di specifiche professionalità in capo ai membri dell’OdV (Tribunale
di Napoli, Ufficio Gip, 26 giugno 2007)

Ti potrebbero interessare anche

ULTIMI ARTICOLI

Non sei ancora iscritto?

Prova la nostra demo

CATEGORIE

ATTUALITA'

UE: Mali di stagione

Banca d’Italia: I mali di stagione della nostra generazione!

Banca d'Italia: I mali di stagione della nostra generazione!   1 Il futuro dell'economia europea tra rischi geopolitici e frammentazione globale https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/interventi-governatore/integov2024/Panetta_lectio_magistralis_23042024.pdf
Corruzione: Arresti a Monza

Tangenti su una variante urbanistica a Monza: 9 arresti per corruzione in Brianza, sequestrato...

Tangenti su una variante urbanistica a Monza: 9 arresti per corruzione in Brianza, sequestrato un milione di euro Otto imprenditori e un funzionario comunale sono stati arrestati dalla Guardia di Finanza, coordinata dalla Procura di...