Il 17 agosto,
procedendo ad un acquisto per via telematica, mi sono accorta della mancanza di
denaro sulla mia carta ricaricabile PostePay. Da una verifica della lista
movimenti sono emerse due operazioni di pagamento fraudolente per un ammontare
di oltre 400 euro. Ho immediatamente bloccato la carta e ho sporto denuncia
alla Polizia a Pistoia, dove risiedo, inoltrando poi a Poste Italiane (via fax
da un ufficio postale) il reclamo per disconoscimento di operazioni di
pagamento, allegando la denuncia alla polizia e la lista movimenti con
l’indicazione delle operazioni fraudolente. Ad oggi non ho ricevuto risposta
sull’esito della mia pratica, le informazioni che ho avuto da Poste Italiane mi
parlano di svariati mesi di attesa e dell’incertezza del rimborso; su vari
forum sono venuta a sapere che Poste Italiane difficilmente rimborsa
spontaneamente i clienti danneggiati da operazioni fraudolente e che è
possibile fare ricorso all’Arbitro bancario finanziario (Abf). Mi sarebbe utile
ricevere un modello di ricorso per il mio caso da presentare all’Abf. Preciso
che nei primi giorni di settembre ho ricevuto una nota allegata alla proposta
unilaterale di modifica contrattuale relativa alla mia “PostePay Standard” (nel
frattempo bloccata), con decorrenza 31 ottobre 2014, che fra le motivazioni
riporta “Rafforzamento dei presidi volti ad assicurare una maggiore sicurezza
nell’utilizzo della sua carta” (quindi quelli attuali sono inadeguati)?
Kelly Lucchi Ricci via e-mail
RISPONDEPOSTE ITALIANE
Informiamo la
signora Ricci Lucchi che Poste Italiane dopo aver effettuato le verifiche ha
attivato l’iter per il rimborso della somma.
DAL”PLUS24” DEL “IL SOLE 24 ORE” DEL 13 DICEMBRE 2014
