Un sindaco,
dipendente di un’azienda privata, in cassa integrazione o in mobilità,
percepisce l’indennità di funzione per intero o al 50 per cento?
A. M. – CASERTA
R I S P O S T A
Si ritiene che gli amministratori degli
enti locali, che siano lavoratori dipendenti, nel caso in cui vengano posti in
cassa integrazione o in mobilità, abbiano diritto a percepire in misura intera l’indennità di funzione per tutto il
periodo di sospensione dal lavoro. Infatti, in questo caso non si applica la riduzione
della indennità citata (nella misura del 50 per cento), prevista dall’articolo
82, comma 1, ultimo alinea, del Dlgs 267/2000, per i soggetti che, essendo
lavoratori dipendenti, non chiedano al proprio datore di lavoro di essere
collocati in aspettativa senza
retribuzione, in quanto i lavoratori che si trovano in tali posizioni non
possono ottenere dal datore di lavoro il collocamento in aspettativa non
retribuita, non ricevendo retribuzioni, bensì indennità e interventi sociali
erogati temporaneamente da enti e istituti previdenziali. A tale proposito, la
sezione regionale di controllo della Corte dei conti per la Campania,
nell’adunanza del 26 giugno 2009 (Del/Par/n.33/2009), ha espresso il parere che
“il lavoratore che sia sospeso dall’attività con attribuzione di cassa
integrazione straordinaria non è messo nelle condizioni di poter scegliere se
proseguire con la duplice veste di lavoratore-amministratore o, collocandosi in
aspettativa, nella sola veste di amministratore. Pertanto, ne deve conseguire
il diritto dello stesso a conseguire per intero l’indennità di funzione
connessa alla carica pubblica”.
DAL”IL SOLE 24 ORE” DEL 13APRILE 2015
