Utilizzavo Carta Poste Pay
rilasciata da un Ufficio Postale di Parma. Nel marzo 2010 ho rilevato due
prelievi fraudolenti (25,00 euro e 100 euro), prelievi che hanno alimentato
ricariche telefoniche Wind di un cellulare dell’est Europa.
Presentata denuncia alla Polizia di
Stato; copia della denuncia, a mezzo raccomandata, a Poste Italiane Roma;
l’Ufficio postale ha disposto il blocco della Carta. I 125 euro non mi sono mai
stati rimborsati e, in aggiunta, le Poste Italiane hanno incrementato il prelievo
di 4,48 euro, quale “saldo disponibile” ancora della Carta bloccata.
Tengo a precisare che si tratta di
operazione del 2010.
Umberto Baroni(via e-mail)
RISPONDE POSTE
ITALIANE
Rispondiamo
in merito al disconoscimento di due operazioni effettuate mediante la carta
PostePay intestata al signor Armando Baroni. La denuncia e il reclamo del 2010
sono stati presentati dal signor Umberto Baroni (padre dell’intestatario), che
ha dichiarato di essere unico utilizzatore della carta.
Ricordiamo
che la carta prepagata PostePay è strettamente personale, deve essere
utilizzata solo dal titolare e non può essere in nessun caso e per nessun
motivo ceduta o data in uso a terzi, contrariamente a quanto avvenuto nel caso
in oggetto. Per questo motivo non può essere riconosciuto alcun rimborso a
favore del cliente.
DAL”PLUS24” DEL “IL SOLE 24 ORE” DEL 19SETTEMBRE 2015