domenica, Maggio 5, 2024
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SUCCEDE IN ITALIA: Il padre utilizza la PostePay del figlio, Poste non rimborsa la frode

Utilizzavo Carta Poste Pay
rilasciata da un Ufficio Postale di Parma. Nel marzo 2010 ho rilevato due
prelievi fraudolenti (25,00 euro e 100 euro), prelievi che hanno alimentato
ricariche telefoniche Wind di un cellulare dell’est Europa.

Presentata denuncia alla Polizia di
Stato; copia della denuncia, a mezzo raccomandata, a Poste Italiane Roma;
l’Ufficio postale ha disposto il blocco della Carta. I 125 euro non mi sono mai
stati rimborsati e, in aggiunta, le Poste Italiane hanno incrementato il prelievo
di 4,48 euro, quale “saldo disponibile” ancora della Carta bloccata.

Tengo a precisare che si tratta di
operazione del 2010.

Umberto Baroni(via e-mail)

RISPONDE POSTE
ITALIANE

Rispondiamo
in merito al disconoscimento di due operazioni effettuate mediante la carta
PostePay intestata al signor Armando Baroni. La denuncia e il reclamo del 2010
sono stati presentati dal signor Umberto Baroni (padre dell’intestatario), che
ha dichiarato di essere unico utilizzatore della carta.

Ricordiamo
che la carta prepagata PostePay è strettamente personale, deve essere
utilizzata solo dal titolare e non può essere in nessun caso e per nessun
motivo ceduta o data in uso a terzi, contrariamente a quanto avvenuto nel caso
in oggetto. Per questo motivo non può essere riconosciuto alcun rimborso a
favore del cliente.

DAL”PLUS24” DEL “IL SOLE 24 ORE” DEL 19SETTEMBRE 2015

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