Quanto
contemplato dal Dl 27 giugno 2015, che ha modificato i requisiti per la nomina
degli organi delle procedure concorsuali, può essere applicato a una procedura
di liquidazione coatta amministrativa in essere alla data di entrata in vigore
della nuova norma, quando l’incarico di commissario liquidatore era stato già
conferito a un soggetto iscritto all’albo del registro dei revisori legali dei
conti?
Nella
fattispecie, la dizione “iscritto al registro dei revisori legali dei conti”
include pariteticamente gli iscritti nella sezione degli attivi e in quella
degli inattivi?
B. V.– PALERMO
R I S P O S T A
Le disposizioni
transitorie e finali del Dl 83 del 27 giugno 2015 (all’articolo 23) prevedono
che le nuove norme introdotte dall’articolo 28 della legge fallimentare
(requisiti per la nomina a curatore) siano applicate ai fallimenti dichiarati
dopo l’entrata in vigore del decreto legge, quindi dopo il 28 giugno 2015.
Pertanto,
ammesso che le medesime siano estendibili alla figura del commissario
liquidatore (che è una figura “particolare” rispetto al curatore, nel senso che
i requisiti stabiliti per la nomina variano in funzione del settore di
appartenenza dell’azienda in crisi, e vengono normalmente “dettati” dalle
autorità di vigilanza – Banca d’Italia, Consob, Ivass eccetera), la loro
applicazione varrebbe solo per le procedure di liquidazione coatta
amministrativa decretate dopo il 28 giugno 2015.
In
merito alla seconda domanda, il requisito dell’iscrizione al registro dei
revisori legali non discrimina tra i revisori iscritti alla sezione “attivi”
rispetto agli iscritti tra gli
“inattivi”: questo perché lo status di revisore attivo o inattivo è legato al
solo svolgimento, o meno, di incarichi propri della revisione legale.
Quindi,
per lo svolgimento di attività diverse dalla revisione legale tale distinzione
non assume rilievo.
DAL”IL SOLE 24 ORE” DEL 2NOVEMBRE 2015
