Sono
un insegnante di scuola secondaria di 42 anni, appena assunto; precedentemente
avevo lavorato per cinque anni come dipendente di un’Asl (in gestione
contributi Inpdap) e, ancora prima, in due aziende private, per un totale di
circa sette anni, con contributi versati all’Inps. Ho anche riscattato, con l’Inps,
10 mesi di servizio militare.
All’atto
della mia assunzione in Asl ho fatto domanda di ricongiunzione, ex articolo 2
della legge 29/1979.
In
questi giorni mi è arrivato l’atto con cui si riconosce la ricongiunzione del
periodo, senza alcun onere aggiuntivo. Mi conviene comunque procedere con il
ricongiungimento, anche vista la situazione dell’Inps/Inpdap, o è meglio
rinunciare e lasciare separati i contributi, diversificando?
B. P.– CESENA
R I S P O S T A
Si ritiene
conveniente accettare la ricongiunzione dei contributi Inps nella gestione
Inps-Gestione dipendenti pubblici )ex Inpdap), sia per il fatto che per la
ricongiunzione non è richiesto alcun onere, sia in quanto, come insegnante a
tempo indeterminato, il lettore dovrebbe concludere il servizio con iscrizione
ex Inpdap e, quindi, in questo caso, percepire la pensione da un’unica gestione
previdenziale.
Mentre,
non accettando la ricongiunzione, i contributi rimarrebbero accreditati nelle
due diverse gestioni previdenziali, e il lettore dovrebbe chiedere, all’atto
della cessazione dal servizio, la totalizzazione dei servizi, nel qual caso
l’importo della pensione verrebbe determinato “pro quota” da ciascuna gestione
pensionistica interessata, in rapporto ai periodi d’iscrizione maturati.
DAL”IL SOLE 24 ORE” DEL 4GENNAIO 2016