Una
Srl ha chiuso il bilancio 2014 con una perdita che intacca il capitale sociale
per oltre un terzo del suo valore.
Il
valore residuo del capitale si è mantenuto comunque al di sopra del minimo
legale di 10.000 euro. I soci hanno approvato il bilancio regolarmente, senza
dover dare conto della situazione verbale di approvazione. Al termine
dell’esercizio successivo la situazione non muta. Non avendo, durante l’esercizio
2015, alcuno dei soci provveduto a ripianare le perdite con versamenti a
copertura, l’unica scelta che resta è, in sede di approvazione del bilancio
2015, quella di deliberare la riduzione del capitale sociale?
F.
C. – COMO
R
I S P O S T A
La
risposta è positiva. L’articolo 2446, secondo comma, del Codice civile,
infatti, prevede che, se entro l’esercizio successivo (nel caso descritto dal
quesito, essendosi la perdita registrata nell’esercizio 2014, si fa riferimento
all’esercizio 2015) la perdita non risulta diminuita a meno di un terzo,
l’assemblea che approva il bilancio (2015) “deve ridurre” il capitale in
proporzione alle perdite accertate.
Si
segnala peraltro che, secondo un’affermata interpretazione (massima 112 del
Consiglio notarile di Milano), in questi casi è pure ammessa la possibilità di
proporre un aumento di capitale, finalizzato a un rafforzamento dell’assetto
patrimoniale della società.
DAL “IL SOLE 24 ORE” DEL1 AGOSTO 2016