venerdì, Maggio 17, 2024
spot_img

LA POLITICA IN VETRINA: SI o NO, la differenza c’è e ve la spiego!





“”«E di De Mita cosa pensa?», domanda Giovanni Minoli. La risposta di Gianni Agnelli è di quelle che si condensano subito in una definizione proverbiale, destinata ad appiccicarsi al bersaglio per tutta la vita: «Lo considero un tipico intellettuale del Mezzogiorno, di quella formazione filosofica, di quella tradizione di pensiero, tipica della Magna Grecia». Era il 1984. Da allora in poi, non c’è stato articolo di giornale che nominasse Ciriaco De Mita senza prestare omaggio all’insuperabile arguzia dell’avvocato Agnelli e alla sua sottilissima, brillantissima, spiritosissima definizione di «intellettuale della Magna Grecia».
Indro Montanelli, che lo detestava, ne ricavò anche una battuta che faceva ridere: «Dicono che De Mita sia un intellettuale della Magna Grecia. Io però non capisco cosa c’entri la Grecia». Tra tutti i grandi attori della Prima Repubblica, De Mita non è stato né il più potente né il più popolare, ma è stato certamente il più versatile: protagonista della battaglia per il ricambio generazionale nella Dc sin dai tempi di Fanfani, simbolo di un sistema clientelare e corrotto ai tempi del terremoto in Irpinia, campione del fronte del rinnovamento e della moralizzazione ai tempi dello scontro con Bettino Craxi. Modernizzatore e tradizionalista, riformista e conservatore, rottamatore e rottamato: De Mita, come la Dc, è stato tutto.””(cit. Unità, 2 ottobre 2016).


A queste due descrizioni fatte negli anni sul personaggio “De Mita”, il politico sempre verde, quello delle lunghe stagioni, del quale la mia generazione ricorda bene l’immenso potere che lo stesso ha esercitato negli anni ’80 – Segretario della Democrazia cristiana e Presidente del Consiglio.


Una ulteriore definizione la coniò l’allora segretario della Lega nord, agli inizi degli anni ’90, già forza di Governo, il quale ebbe a dire: “Avendo riscontrato una percentuale di invalidità di oltre il 50% nella provincia di Avellino, ero convinto che passeggiando sul corso principale del capoluogo irpino, avrei notato un popolo di handicappati, sedie a rotelle a dismisura, un lazzaretto e invece niente, ho notato gente normale, di tutte le età, baldanzosa con tanta gioia di vivere.””


Ecco, per quanto della Lega non abbia mai condiviso niente sotto il profilo politico, è innegabile che Umberto BOSSI segnalava un grande problema, quello di una politica assistenzialista fino all’inverosimile pur di accaparrare consenso elettorale.
Ed è stata quella politica di quegli anni che ha provocato il raddoppio del debito pubblico e che ieri sera, durante il dibattito fra il Premier in carica e l’arzillo intellettuale della Magna Grecia, quest’ultimo non ha affatto gradito il riferimento al solo ricordo della cattiva politica di quegli anni.


Adesso, lo stesso “intellettuale della Magna Grecia” che, come gli è stato puntualmente ricordato, ha tentato ben tre volte di mandare avanti una Riforma costituzionale – di merito e contenuti identica a quella di oggi – si è schierato armi e bagagli per il NO.


Mi spiego meglio, colui che ha condotto tre battaglie perse per gli stessi obiettivi di Riforma costituzionale, che da politico non ha lasciato niente di cui valga la pena farne menzione (salvo gli invalidi miracolati della Provincia di Avellino!), oggi non vuole cambiare niente, vuole che rimanga tutto com’è.


Per avvalorare ulteriormente l’esigenza di cambiamento, della nostra burocrazia impazzita – dove le disgrazie sono sempre orfane, non esistendo mai un responsabile – voglio volutamente riferirmi alla grave tragedia stradale della provincia di Lecco, dove, come dimostreranno le indagini, per un eccesso di formalità e burocrazia ci sono stati dei morti in conseguenza del crollo di un ponte.


Ecco l’Italia ha bisogno di cambiare, di assumersi le proprie responsabilità semplificando ed accelerando i processi amministrativi, riscrivendo il Titolo V della Costituzione a proposito delle competenze fra Stato ed Enti locali.
In questa proposta, la forma di Stato non viene intaccata e, tanto il Capo dello Stato che il Presidente del Consiglio restano con gli stessi poteri e prerogative degli ultimi settant’anni perché in pratica non cambia niente.


Si spieghi bene e meglio le modalità di nomina dei futuri Senatori che, secondo le indicazioni testè fornite dalla proposta di Riforma costituzionale saranno comunque votati dai cittadini con apposita indicazione da fornirsi per le elezioni regionali, secondo una procedura che sarà fissata con legge ordinaria.


Insomma, per questo ed altri motivi, voglio andare avanti guardando al futuro e pertanto, con tutto il rispetto che si deve ad un “intellettuale della Magna Grecia”, IO VOTO SI!

Ti potrebbero interessare anche

ULTIMI ARTICOLI

Non sei ancora iscritto?

Prova la nostra demo

CATEGORIE

ATTUALITA'

Uif: Aggiornamento informazioni sulle "comunicazioni oggettive"

Uif: Aggiornamento informazioni sulle “comunicazioni oggettive”

Uif: Aggiornamento informazioni sulle "comunicazioni oggettive" 1 Nuovi controlli automatici sulle Comunicazioni Oggettive https://uif.bancaditalia.it/pubblicazioni/comunicati/documenti/Oggettive_nuovi_controlli_2024.pdf
VI Direttiva antiriciclaggio: Novità

AML package: il Parlamento UE approva la riforma dell’antiriciclaggio

AML package: il Parlamento UE approva la riforma dell’antiriciclaggio 26 Aprile 2024 Fonte: Diritto bancario Il Parlamento europeo ha adottato in via definitiva il pacchetto di riforma della disciplina dell’antiriciclaggio e del contrasto al finanziamento del terrorismo (c.d....