martedì, Maggio 7, 2024
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LA POLITICA IN VETRINA: Il Codice penale a cinque stelle!



Gli amanti delle stelle si stanno avvicinando agli umanoidi e, come tutti e come sempre, stanno accettando senza eccezione alcuna il principio della “Presunzione d\’innocenza” secondo il dettato del 2° comma dell\’art.27 della Carta vigente “L\’imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva”.


Nella prima Repubblica, nel corso di Tangentopoli, quando gli Avvisi di garanzia verso l\’intera classe politica dell\’epoca erano all\’ordine del giorno, si pensò, pur senza darne concreta attuazione, a rovesciare questo principio costituzionale, considerando “presunto colpevole” l\’imputato condannato al primo grado di giudizio.


Era una proposta intelligente ma come sempre, in Italia, in assenza di unanimità nelle aule parlamentari e mancando di una vera determinazione di qualche leader politico che si assume la responsabilità e ci mette la faccia – come da qualche anno siamo abituati a vedere – non se ne fa niente.


Come sempre però si parla, si parla, si parla senza mai concludere niente.
Tutto fermo, immobile, palude permanente.
Intanto gli Avvisi di garanzia continuiamo a ritirarli presso l\’edicola al ritiro del giornale, in attesa di una qualche riforma che ci avvicini alle democrazie occidentali mature.


Oggi il M5S, dopo aver fatto tanta casciara sull\’Avviso di garanzia “degli altri”, cominciando ad intravedere la possibilità di andare al Governo, cambia il tiro e dice: ALT, abbiamo scherzato, giustizialisti si, ma non fessi.
Siamo come gli altri, in qualche caso forse peggio, ma metteteci alla prova, a vostro rischio e pericolo naturalmente.


Per chi ci crede – Roma docet – si può accomodare..


Io faccio parte del Popolo del SI, del 41%, osservo e aspetto, in Stand by.


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FONTE: blizquotidiano.it


BUONA LETTURA


REDAZIONE
:
2 gennaio 2017


“Codice di comportamento del MoVimento 5 Stelle in caso di coinvolgimento in vicende giudiziarie”. Ogni eletto del MoVimento 5 Stelle sarà tenuto ad attenersi ad esso. Domani sarà votato online a partire dalle 10 per la ratifica. Potranno votare tutti gli iscritti entro il primo luglio 2016 con documento certificato.
Con queste parole, sul blog di Beppe Grillo, viene introdotto il nuovo codice di comportamento per gli eletti del Movimento 5 Stelle. Un codice che introduce – potremmo dire, in realtà che lo cristallizza – un importante cambiamento di rotta rispetto al passato. L’avviso di garanzia torna ad essere anche per il Movimento 5 Stelle quello che dovrebbe essere per tutti: uno strumento a tutela del diritto di difesa, e non una mannaia nelle mani di un’accusa costituita dalla pubblica opinione e automaticamente portata a dare per scontata la colpevolezza. Invero, di questo pericoloso scivolamento verso il giustizialismo preventivo il movimento fondato da Grillo e Casaleggio è stato solo l’ultimo acceleratore, e il massimo catalizzatore,, perché il processo di deterioramento è iniziato oltre venti anni fa con Tangentopoli. Ma insomma, arrivati ad avere rilevanti responsabilità di governo e con le grane naturalmente connesse ad esse, sperimentato sulla propria pelle i cortocircuito tra giustizia e informazione, i vertici del Movimento 5 Stelle hanno deciso di mettere nero su bianco un principio sacrosanto: l’informazione di garanzia non è di per sè prova di nulla. Naturalmente, i vertici del Movimento si riservano la possibilità di sanzionare “il cittadino” a fronte di quanto emerga dalle indagini ma, appunto, valutando caso per caso. Meglio tardi che mai, potremmo dire, e speriamo – senza troppo crederci – che questi elementari principi di civiltà giuridica d’ora in avanti possano valere per tutti.
A sorprendere e colpire, per noi appassionati di dettagli, è invece il trattamento che viene riservato all’istituto della prescrizione del reato. L’istituto, presente in tutti i codici penali liberali, sancisce l’impossibilità di perseguire e punire in eterno i reati commessi in passato. Tutela insomma i cittadini dalle lentezze dello stato, e dalla sua incapacità di perseguire i reati in tempi ragionevoli, protegge anche (eventualmente) chi abbia commesso un reato molto tempo addietro e intanto si sia però “redento” e abbia cambiato in meglio la sua vita. Ovviamente, tradizionalmente, l’istituto prevede termini di “estinzione del reato” più lunghi quanto più lungo è il reato: il furto di una bicicletta si prescrive molto prima di un tentato omicidio. La prescrizione del reato è “rinunciabile” da parte dell’imputato: chi voglia vedere affermata la propria innocenza in sentenza può sempre chiederlo, ovviamente accettando il rischio che i giudici rinvengano una sua colpevolezza. Di contro, chi veda stralciata la propria posizione processuale per estinzione del reato per prescrizione, potrà in ogni caso far valere l’assenza di addebito certificato dalla sentenza, e – Costituzione alla mano – sarà in ogni caso e a tutti gli effetti da considerarsi non colpevole. Si capisce, dunque, che l’istituto della prescrizione, per l’impianto ideologico del Movimento 5 Stelle, riveste un ruolo particolare e particolarmente delicato. Che deve fare il cittadino amministratore “prescritto”? Per il movimento è un colpevole che l’ha sfangata oppure uno che va valutato “caso per caso”? Nel dubbio, parrebbe che sia entrambe le cose: anche se incompatibili. Leggete qui.
Siamo ovviamente nel campo delle sviste, che ragionevolmente potranno essere corrette con un attento editing in sede di approvazione finale. Più interessante è vedere quali applicazioni, una volta approvato, avrà il codice rispetto ai principi di ritrovato garantismo. Cosa succederà al primo avviso di garanzia, correttamente comunicato dal “cittadino” ai vertici? Lo scopriremo, prima o poi.


 

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