domenica, Maggio 5, 2024
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ACCERTAMENTO FISCALE: Un mutuo può far scattare un accertamento fiscale?

Un mutuo può far scattare un accertamento fiscale?

 

Il mutuo troppo oneroso rispetto al reddito dichiarato all’Agenzia delle Entrate può far scattare l’accertamento fiscale solo a condizione che non ci siano altri partenti in grado di sostenere economicamente le spese del contribuente.

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Occhio alla rata del mutuo troppo elevata rispetto alle condizioni economiche “denunciate” dal contribuente con la propria dichiarazione dei redditi: difatti, anche da questi elementi l’Agenzia delle Entrate può ricavare la presenza di indizi di evasione fiscale e procedere con un accertamento fiscale. Accertamento di tipo «sintetico» ossia rilevato con il redditometro, lo strumento del fisco che compara le “uscite” alle “entrate” ed evidenzia le eventuali discrepanze superiori al 20%, allertando l’Agenzia. È quanto chiarito dalla Commissione Tributaria Regionale di Roma con una recente sentenza [1].

In verità la giurisprudenza ha da sempre chiarito che gli accertamenti fiscali effettuati con il redditometro devono tenere conto non solo del reddito del soggetto “accertato”, ma anche di quello degli eventuali familiari conviventi, purché si possa dimostrare il trasferimento di danaro dal conto dell’uno a quello dell’altro. Difatti, in virtù dei normali vincoli solidaristici che legano gli appartenenti allo stesso nucleo familiare, è possibile presumere che, laddove le risorse dell’uno non arrivano, concorrano quelle degli altri conviventi: un normale e mutuo soccorso che è normale tra i parenti e di cui il fisco non può non tenere conto. Come dire che, oltre ad esserci un reddito di ciascuna persona, c’è anche un “reddito della famiglia”. La questione è stata da noi trattata in diverse guide tra cui Posso comprare casa con la pensione di mio padre?e in Come dimostro al fisco che ho comprato casa coi soldi dei miei genitori?.

Ma se il contribuente vive da solo o se non riesce a dimostrare i passaggi di denaro dai conti dei familiari al proprio, per lui è molto più difficile scampare all’accertamento fiscale derivato da una rata di mutuo troppo elevata.

L’acquisto di una casa implica sempre delle spese notevoli, ragion per cui viene considerata dal fisco un «bene di lusso»: tra tasse, spese di condominio e imposizione fiscale non è tanto il prezzo di acquisto dell’immobile a dover essere giustificato, quanto il mantenimento dello stesso. Gli oneri che annualmente il bene implica possono far allertare l’Agenzia delle Entrate. E non rileva neanche il fatto che l’appartamento sia dato in affitto se l’entità del canone è di gran lunga inferiore al mutuo pagato alla banca e alle stesse spese di gestione straordinaria. Ed ecco perché la sentenza in commento dà rilevanza, come presupposto per un accertamento fiscale, al possesso di uno o più immobili, fatto che di per sé consente di presumere il reddito dei contribuente in misura maggiore rispetto alla somma indicata nella dichiarazione dei redditi se non congrua.

Fonte: LLpT

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