“Il mio cervello diventa come una tela di ragno: la
vita non può più passare senza restarci presa”.
A parlarci è Julies RENARD, lo scrittore francese
dell’ottocento che è rimasto infisso nella memoria di quelli della mia
generazione per il suo strappalacrime Pel di carota. In realtà egli era
una persona brillante e ironica, come è attestato dal suo Journaldal quale è
dsunta la battuta che abbiamo citato. E’ vero, tante volte l’eccesso di
razionalità può sterilire l’energia della vita. RENARD, continuava, infatti,
così: <<La vita, la comprendo
sempre meno, e l’amo sempre di più>>.
La nostra, infatti,
non è una conoscenza monocroma: la ragione è, certo, importante, come lo è l’esperienza.
Ma filosofia e scienza non ci bastano, anzi talora imprigionano la vita in
stampi perfetti ma gelidi.
Per fortuna c’è anche
la conoscenza per amore o nella fede o attraverso il sentimento, o nella poesia
e nll’arte. Ed è con questo arcobaleno conoscitivo che si comprende veramente e
si ama la vita.
DAL SOLE 24 ORE DEL 14 MAGGIO 2017