mercoledì, Maggio 1, 2024
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DENUNCIA O DELAZIONE: Come mandare un accertamento fiscale

Come mandare un accertamento fiscale

Come fare una segnalazione di un illecito fiscale e di un’evasione all’Agenzia delle Entrate o alla Guardia di Finanza.

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Ti sarà capitato di chiederti come fa il tuo vicino di casa, che guadagna quanto te, ad avere una macchina di grossa cilindrata e una casa al mare che tu, invece, non puoi permetterti. O come fa il negozio vicino al tuo ad applicare prezzi più bassi se sostiene le stesse spese che hai tu. O, ancora, come è possibile che un tuo collega di lavoro possa andare in vacanza all’estero quando lo stipendio che l’azienda vi paga è da fame. Facile sospettare che, in queste situazioni, ci sia un’evasione fiscale. Un sospetto, però, che potrebbe essere sfuggito all’Agenzia delle Entrate. Ed è giusto, seguendo lo stesso ragionamento – più improntato al senso di uguaglianza sociale che non all’amore per lo Stato – chiedersi come mandare un accertamento fiscale nei confronti di queste persone.

«Tutti devono pagare le tasse»: un imperativo di cui ci si arma sempre per invocare gli altrui obblighi tributari e mai i propri. Ma è possibile inviare una segnalazione all’Agenzia delle Entrate contro un evasore fiscale? Sicuramente è possibile, ma non può avvenire in forma anonima. Se quindi vuoi mandare un accertamento fiscale nei confronti di una persona che sospetti essere un evasore devi sempre fornire i tuoi dati personali e non è da escludere che, in caso di accesso agli atti amministrativi, l’accusato lo venga a sapere. Ciò serve per evitare il rischio di denunce false o di carattere esplorativo, ossia basate non su elementi certi, ma su semplici sospetti privi di basi documentali (è il caso, appunto, degli esempi che abbiamo fatto in apertura). Del resto, se l’Agenzia delle Entrate dovesse rispondere ad ogni segnalazione di evasione fiscale avremmo un proliferare di esposti che, di fatto, paralizzerebbero l’efficienza della pubblica amministrazione. Si pensi al caso del commerciante che, per fare un dispetto al negozio concorrente o semplicemente per paralizzarne l’attività per qualche giorno, gli mandi un accertamento della Guardia di Finanza. Si pensi anche al cliente del professionista che, volendolo punire per una negligenza professionale o per una parcella troppo alta, gli mandi un controllo fiscale. Insomma, l’abuso è dietro l’angolo e la denuncia anonima fomenterebbe questo fenomeno.

Diverso è invece il caso di chi abbia pagato un corrispettivo non ricevendo fattura o lo scontrino; oppure il caso di chi, pur ricevendo fattura, ritenga che ci sia un’irregolarità nell’applicazione dell’Iva o delle altre imposte e, per non rischiare accertamenti personali, denunci il responsabile. Potrebbe essere anche il caso del lavoratore dipendente che, appurato il mancato versamento dei contributi previdenziali, si rivolga alle sedi ispettive del lavoro e alla finanza per il relativo procedimento penale a carico del datore.

Quando si hanno valide e documentabili ragioni per mandare un accertamento fiscale a un contribuente è possibile rivolgersi al numero gratuito 117 (attivo 24 ore al giorno) e parlare con la Guardia di Finanza. Quest’ultima manderà un proprio delegato a verbalizzare l’illecito ravvisato dal denunciante. In alternativa ci si può anche recare di persona presso gli uffici del corpo della Finanza più vicino e sporgere la segnalazione contro l’evasore fiscale.

Questo non toglie che il cittadino possa sempre inviare una segnalazione anonima all’Agenzia delle Entrate o alla Guardia di Finanza nei confronti di un’altra persona. Non appena arriva una raccomandata, infatti, l’amministrazione è tenuta a protocollarla e, quantomeno, ad aprirla e leggerla. Il che non esclude che qualche ispettore o funzionario possa ritenere l’esposto fondato e andare a effettuare ulteriori indagini, sia pure dalla propria scrivania. Ma la segnalazione anonima presenta due “controindicazioni”. Innanzitutto l’amministrazione non deve necessariamente rispondere all’istanza del cittadino. In secondo luogo il fisco non è tenuto ad avviare l’indagine, ben potendo l’esposto anonimo rimanere lettera morta. Non solo. Anche qualora la Finanza o l’Agenzia delle Entrate decidano di avviare un’indagine, resterebbero preclusi alcuni degli strumenti più incisivi che ha il fisco per stanare l’evasione, come perquisizioni, intercettazioni e sequestri. Non in ultimo, non essendo la denuncia anonima un grave indizio di evasione, l’Agenzia delle Entrate non ha la possibilità di richiedere al giudice l’accesso al domicilio fiscale del contribuente per sottoporlo a verifica. Perché tali poteri possano essere esercitati nei confronti del soggetto denunciato è necessario che, a seguito della denuncia anonima, vengano raccolti altri gravi indizi di colpevolezza (leggi Mancata fattura, posso denunciare?).

Prima di mandare un accertamento fiscale nei confronti di un contribuente, bisogna essere consapevoli che:

  • la denuncia per mandare un accertamento fiscale si può fare al 117 o presentandosi personalmente al comando più vicino della Guardia di Finanza;
  • è sempre necessario fornire i propri dati personali;
  • non è da escludere che i nostri dati possano essere resi al soggetto denunciato, su sua richiesta, a seguito di istanza di accesso agli atti amministrativi;
  • sarà necessario avere delle prove o dei seri indizi dell’evasione fiscale, non potendosi agire invece sulla base di semplici sentori o sospetti basati sulla “comune esperienza”. Infatti, in presenza di regolarità contributiva o nella dichiarazione dei redditi di una persona ogni accertamento dell’Agenzia delle Entrate o della Finanza sarebbe dichiarato nullo;
  • una denuncia all’autorità, fatta nella consapevolezza dell’altrui innocenza, consente al denunciato di sporgere una querela per calunnia. In tal caso, a doversi difendere – questa volta davanti al giudice penale e non al fisco – sarà il denunciante che ha agito solo per fare un dispetto al suo rivale;
  • esistono dei moduli presso la guardia di finanza per denunciare la mancata emissione della documentazione fiscale obbligatoria per legge (fatture, scontrini, ecc.). In particolare, presso le fiamme gialle è possibile ritirare un modulo specifico per ogni tipologia di esposto o segnalazione, incluso il mancato rilascio del documento fiscale (nello specifico, fattura, ricevuta fiscale o scontrino fiscale). E’ possibile scaricare il modulo per la denuncia di evasione fiscale, che poi dovrà essere compilato e consegnato alle centrali operative. Anche nel modello cartaceo è necessario indicare le proprie generalità. Al seguente link è possibile scaricare il modulo generico per esposto, denuncia o querela.

Leggi anche Come inviare un’istanza all’Agenzia delle Entrate.

Cosa rischi se mandi un accertamento fiscale?

Ci sono rischi per chi denuncia un’evasione fiscale e manda un accertamento fiscale nei confronti di un altro contribuente? Come abbiamo appena detto, oltre al rischio di essere «scoperti» (qualora l’interessato chieda il nome del soggetto da cui è partita l’indagine), l’unico pericolo è quello di essere querelati per calunnia, reato che scatta tutte le volte in cui si segnala alle autorità un reato commesso da un soggetto che, invece, si sa essere innocente. Dunque, non ci saranno problemi se:

  • la segnalazione non riguarda un reato, ma una semplice irregolarità fiscale (ad esempio, mancata emissione di uno scontrino fiscale o applicazione di Iva in modo non corretto);
  • o se la segnalazione viene fatta in buona fede, ossia non con l’intento di danneggiare il contribuente, ma effettivamente ritenendo che questi abbia errato.

La differenza tra esposto, denuncia e querela

Bisogna infine distinguere traesposto, denuncia o querela.

L’esposto è la segnalazione che il cittadino fa all’autorità giudiziaria per sottoporre alla sua attenzione fatti di cui ha notizia affinché valuti se ricorre un’ipotesi di reato. Non contiene la richiesta di punizione del colpevole ed è una semplice segnalazione che si fa all’autorità nel caso di sospetti di illeciti, fiscali e non.

La denuncia è invece l’atto con il quale chiunque abbia notizia di un reato perseguibile d’ufficio ne informa il pubblico ministero o un ufficiale di polizia giudiziaria. La denuncia è un atto facoltativo, ma diventa obbligatorio in alcuni casi espressamente previsti dalla legge:

  • se si viene a conoscenza di un reato contro lo Stato (attentati, terrorismo, spionaggio politico-militare, stragi);
  • se ci si accorge di aver ricevuto in buona fede denaro falso se si riceve denaro sospetto o si acquistano oggetti di dubbia originese si viene a conoscenza di depositi di materie esplodenti o si rinvenga qualsiasi esplosivo;
  • se si subisce un furto o smarrisce un’arma, parte di essa o un esplosivo;
  • nel caso in cui rappresentanti sportivi abbiano avuto notizia di imbrogli nelle competizioni sportive.

Quando la denuncia è facoltativa non è previsto alcun termine per la sua presentazione. La denuncia può essere presentata in forma orale o scritta, deve contenere l’esposizione dei fatti ed essere sottoscritta dal denunciante o dal suo avvocato.

La persona che presenta una denuncia ha diritto di ottenere attestazione della ricezione.

La querela è la dichiarazione con la quale la persona che ha subito un reato (o il suo legale rappresentante) esprime la volontà che si proceda per punire il colpevole; è proprio in questa volontà che si distingue rispetto invece all’esposto che, come detto, è una semplice segnalazione.

La querela deve essere presentata:

  • entro 3 mesi dal giorno in cui si ha notizia del fatto che costituisce il reato;
  • entro 6 mesi per reati contro la libertà sessuale (violenza sessuale o atti sessuali con minorenne).

Si può sempre revocare la querela (cosiddetta «remissione di querela»). Affinché la querela sia archiviata, è necessario che la remissione sia accettata dal querelato che, se innocente, potrebbe avere invece interesse a dimostrare attraverso il processo la sua completa estraneità al reato.

Fonte: LLpT

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