Nel mentre viene apostrofatodall’ex premier come il “ministro di tutto”, lo statista siculo gli risponde che “ci si rivede alla prossima legislatura”, a prescindere dalla soglia di sbarramento.
Non si capisce se è una promessa o una minaccia.
Quando si mette in gioco la poltrona, allora lo scontro si fa duro: ognuno tiene famiglia e questo alzare la soglia di sbarramento al 5% può essere una vera ecatombe per tanti capi partito da prefisso telefonico.
L’Amarcord verso queste sterpaglie o cespuglidella politica è già partito, anche se il provvedimento del 5%, allo stato, è stato solo annunciato nella nuova legge elettorale che si sta cercando di scrivere prima delle prossime elzioni.
I grandi partiti, quelli che vanno dal 10/15% e oltre sono d’accordo sulla nuova soglia di sbarramento per potersi “accomodare” in Parlamento: minimo il 5% per Camera e Senato, come se fossimo in Germania.
Ma vi sembra facile l’operazione? Vi basta pensare che in Germania in 70 anni hanno avuto 8 Governi mentre noi, modestamente, ben 65 nello stesso periodo.
Se in Italia non funziona niente non lo dico io, lo dicono i fatti: nelle statistiche europee, a cominciare dal lavoro, dal livello di funzionamento della Pubblica amministrazione, dal controllo del territorio, trasporti, vivibilità nel suo complesso, siamo gli ultimi in Europa e i primi in “negatività”, “corruzione ed evasione fiscale”.
65 Governi, significherà pure qualcosa: a noi non piacciono le procedure semplici e comprensibili e questo ce lo ha detto pure la Corte costituzionale con la bocciatura del “ballottaggio” della ex legge elettorale, la buon’anima dell’Italicum.
Era un sistema che al secondo turno – chiamato per l’appunto ballottaggio – chi prendeva un voto in più fra i primi due partiti usciti al primo turno, aveva vinto e aveva titolo a governare. Pensiamo che da noi, il ballottaggio, è legittimo e consentito sull’intero territorio nazionale per Comuni superiori a 15 mila abitanti mentre è ritenuto, per come la Consulta si è espressa il 24 gennaio 2016, incostituzionale a livello nazionale: come osservatore interessato alla politica nostrana mi riesce difficile capire!
MACRON in Francia è diventato Presidente con appena il 24%dei voti presi alla prima tornata. Da noi invece, per poter governare ed avere diritto al premio di maggioranza,qualunque forza politica deve prendere almeno il 40%.
In pratica laConsultaci ha già detto chenon vincerà nessuno per poter governare, ma al contrario vinceranno tutti per poter stare seduti in Parlamento.
Noi italiani siamo grandi, ma che dico, grandissimi: la Germania ci fa un baffo nel sistema elettorale e nella capacità di elaborare Governi, coalizioni e poltrone, tante poltrone, nessuno escluso.
L’Italia è un Paese complicato, non si può semplificare così su due piedi e in questo l’Angelino sicilianoha ragione. Come faremo senza di lui, con la sua esperienza, la sua loquacità e capacità politica- organizzativa già espressa in tutti questi anni?
Riusciremo a sopravvivere?
E’ scoppiata la guerra, si parla di inciuci, di accordi finalizzati allo sfascio del Paese, alla ingovernabilità e disastri di ogni genere. Insomma, forse ci conviene continuare così, con questa impostazione che dura da 70 anni, abbiamo ormai maturato una esperienza che non ci batte nessuno e i 65 Governi lo dimostrano.
Tieni duro Angelino, siamo con te!
D’altro canto, gli italiani lo hanno detto chiaro il4 dicembre 2016all\’appuntamento referendario: non vogliono cambiare niente e va bene così. Vogliono una sinistra varia, assortita e capace di interpretare il pensiero degli italiani a 360°, offrendo a tutti di dire e dissentire, fare e disfare, rompere e aggiustare e insomma, tirare a campare!
Nel contempo, vogliamo una destra approssimativa che risolve tutto o niente – Berlusconi docet – nell’attesa dell’arrivo del comico genovese che prima ci ha fatto ridere, domani non so, potrebbe anche farci piangere.
Amen!