sabato, Maggio 18, 2024
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BANCA D’ITALIA: Le “considerazioni” del Governatore Visco

L’ultima Relazione che ho letto, fu’ quella dell’ex
Governatore ed ormai Defunto C.A. Ciampi, già Presidente emerito della Repubblica.

Come ogni anno, i contenuti di queste “Considerazioni
finali” non sono dissimili, soprattutto nel perdurare di una grave crisi che va
avanti da circa un decennio. Leggere la relazione mette tristezza, induce al
pessimismo, perché i problemi sono tanti e le soluzioni, anche solo proposte, raramente
si intravedono.

Quest’anno è stato diverso, vuoi anche perché abbiamo
assistito ad una serie di fallimenti
bancari perlopiù provocati dal malaffare, cattiva gestione del credito e
clientelismo a go’ go’.

Ovviamente, in attesa di una indagine seria e complessiva
del sistema bancario con la nomina di una Commissione
d’inchiesta parlamentare –
della quale almeno a chiacchiere è auspicata da
molti – salvo commentare fatti di cronaca
giudiziaria possiamo dire poco, ogni tanto capita di ringraziare qualche fuga
di notizia dai Tribunali, per ravvivare il clima.

Per tali ragioni quest’anno ho voluto riprendere le
vecchie abitudini ed ho dato una sbirciata all’intervento soffermandomi in particolare su un passaggio riguardante “la causa e gli effetti della crisi degli
intermediari”,
indicati nella Relazione annuale del nostro Governatore e che riporto
integralmente:

“Gli effetti
della crisi non potevano non riflettersi sui bilanci delle banche. Tra il 2007
e il 2015 l’incidenza sugli impieghi bancari dei crediti in sofferenza (le
esposizioni, cioè, nei confronti di debitori insolventi) è più che triplicata,
raggiungendo un livello comunque inferiore al picco della metà degli anni
Novanta (fig. 6). Le difficoltà degli intermediari sono state acuite, in
diversi casi, da comportamenti fraudolenti e scelte imprudenti nell’erogazione dei
prestiti.”

A parte la considerazione afferente all’effetto della
crisi sulle difficoltà delle famiglie ed imprese a pagare i debiti con le
banche, aumentando la posta negativa delle “sofferenze”nei bilanci delle aziende di credito, dice anche che le “le difficoltà degli intermediari sono state acuite, in diversi casi, da comportamenti fraudolenti e scelte imprudenti
nell’erogazione dei prestiti
.”

In pratica, sintetizzando gli scandali ripetuti nell’ultimo
decennio a cominciare dalla Banca Ca.RI.GE.[1] dove la
fantasia non basta a descrivere i fatti e misfatti accaduti, si continua con il
quartetto di
BancaMarche,Popolare dell\’Etruria, Cassa di risparmio di Ferrara e Cassa di risparmio di Chieti e, per finire, si
fa per dire, alla Banca più antica del mondo, il Monte dei Paschi di Siena dove
finalmente si dice, anzi si accenna che “i
comportamenti fraudolenti
– cioè truffaldini e di malaffare – hanno fatto
la differenza.

Si dice anche, a leggere i contenuti
della Relazione del nostro Governatore a cui vogliamo un mondo di bene, che ci
sono state “scelte imprudenti nella
erogazione dei prestiti”,
significando, sempre traducendo in parole povere
che sono stati “regalati” soldi al pari di un Istituto di beneficienza “a babbo
morto”, senza alcuna garanzia e ben sapendo fin da subito che sarebbero state
operazioni a perdere, per soldi, molti soldi che non sarebbero mai rientrati.

Cosi è stato!

Infatti, un ulteriore passaggio del
nostro amato Governatore aggiunge:
Nel 2016, i cosiddetti crediti “cattivi o deteriorati” delle banche, conseguenza inevitabile della crisi, ricorda
il governatore, erano pari a 173 miliardi,
a fronte dei quali le banche detengono garanzie reali per oltre 90 miliardi
e personali per quasi 40”.

A leggere queste cifre, si
comprende che ben 43 miliardi – soldi dei risparmiatori – sono andati a babbo
morto, cioè senza alcuna garanzia.

Dei controlli “interni e/o responsabilità di sistema anche
istituzionali”, non si fa cenno, si tace.

Ecco, senza dilungarmi troppo è di questo che l’opinione
pubblica ed io per primo, vorremmo essere delucidati. Per questo aspettiamo
tutti fiduciosi l’inizio dei lavori della Commissione
Parlamentare d’ Inchiesta
sul mondo delle banche nel nostro Paese.

Non tanto per punire o sanzionare i colpevoli che
certamente non mancheranno e per i quali la meritoria azione dell’Autorità
giudiziaria potrà pure bastare, ma per
evitare il ripetersi di futuri disastri!

Restando in fiduciosa attesa,
ringrazio!

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