Il Disegno di legge n.2092 riguardante la “riforma della cittadinanza” c.d. ius soli sta bollendo in Parlamento, già approvato alla Camera nell’ottobre 2015 e la cui discussione è attesa Senato in questi giorni.
Nel mentre i “pentastellati” hanno dichiarato che si asterranno volendo dare l’impressione di chi non sa che pesci pigliare, anche se sanno bene che al Senato l’astensione equivale al “voto contrario”, l’opposizione è molto ampia e va dalla Lega a Forza Italia per finire ai Fratelli d’Italia.
In pratica, fino ad oggi ed a decorrere dal 1992, la “cittadinanza” può essere richiesta da chi è nato in Italia entro un anno dal raggiungimento della maggiore età.
La norma in discussione invece, vuole accelerare questo processo con una formula di “ius soli temperato”, attraverso una richiesta formulata all’ufficiale di stato civile da uno dei genitori – in possesso di regolare permesso di soggiorno – o da chi esercita la responsabilità genitoriale, entro il compimento della maggiore età.
Un calcolo per difetto effettuato ci dice che sarebbero circa 700 mila i figli di immigrati nati in Italia dal 2000, ancora oggi minorenni che rientrerebbero in questa norma.
Intanto, gli interventi sul tema non mancano: Il presidente del Senato Grasso ci tiene a dire che i “Ragazzi stranieri nati qui sono più italiani di alcuni connazionali che votano dall’estero”.
Lo stesso Segretario del Partito democratico, Matteo RENZI, ieri in Direzione, non ha mancato di sottolineare che trattasi di una norma di buon senso, di civiltà giuridica che l’Italia deve assolutamente approvare in Parlamento.
Tutto vero ed io per primo la voterei subito.
Ma nello stesso tempo dico:
- Il centro destra nell’ultima tornata elettorale, in occasione delle amministrative nei Comuni dell’anno in corso – l’ex cavaliere in testa – sempre bravo a vendere chiacchiere e fumo in libertà – ha guadagnato consensi proprio sull’onda lunga del problema “immigrazione” dove l’Europa viaggia come i “vincoli sparpagliati” di Pappagone e l’Italia appare sempre più in difficoltà a gestire un problema di proporzioni epocali;
- La gente comune, in questo momento storico sta votando o pensando di votare per il “centro destra” per le enormi difficoltà contingenti del problema “immigrazione” associato ad un senso di insicurezza percepita e non so quanto reale;
- Lo “ius soli” sia pure temperato, sotto il profilo giuridico, non c’entra nulla, con l’immigrazione, ma in termini di percezione comune equivale alla stessa cosa;
- Di fronte a tale ovvietà, cosa fa il Partito democratico? Invece di rinviarne la discussione ad altro momento più favorevole, penso ad inizio legislatura, magari sull’onda di una vittoria con un 41% appena raggiunto, decide di calendarizzarla e farla approvare anche ricorrendo al voto di fiducia;
- Proprio oggi, ho sentito in TV il sempre verde ex cavaliere che, oltre a riproporsi quale unico leader in circolazione per l’area politica del centro destra, ha tuonato: “Sbaglia il Partito democratico a concedere la cittadinanza agli immigrati”.
Con questa impostazione, possiamo certamente affermare che “il tafazzismo” ci appartiene di diritto e guai a chi pensa di togliercelo!
