venerdì, Maggio 17, 2024
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SISTEMA ITALIA: BISOGNA TRACCIARE UNA LINEA DI DEMARCAZIONE TRA BALLE E REALTA’

SISTEMA ITALIA: BISOGNA TRACCIARE UNA LINEA DI DEMARCAZIONE TRA BALLE E REALTA’

Di fronte ad un Paese in declino, isolato a livello internazionale, con un debito pubblico in continua ascesa e una fiducia retail ai minimi (spread), una disoccupazione in crescita, una tassazione insopportabile e un Governo in continua campagna elettorale alla disperata ricerca di consenso, bisogna agire.
Con un Governo che mostra indifferenza alle continue contraddizioni dell’agire quotidiano, bisogna tracciare una linea di demarcazione fra il mondo delle balle e la realtà, dicendo che:
• QUANDO si professa l’abbassamento delle tasse ad ogni piè sospinto e si liberalizza l’aumento dei tributi locali da parte dei Comuni;
• QUANDO si definanzia il più grande progetto riguardante il “Rammendo delle periferie e Piano casa”, nato nel 2015 da una grandissima intuizione del nostro senatore a vita Renzo Piano;
• QUANDO si giustifica la bocciatura del progetto TAV, contabilizzando il mancato incasso delle accise (tassa sui carburanti) o dei caselli autostradali per effetto del trasferimento di un milione di TIR, dalle autostrade alle rotaie;
• QUANDO si introducono ostacoli e oneri burocratici nei rapporti di lavoro nelle imprese con il Decreto dignità;
 QUANDO non si fa nulla per arginare le delocalizzazioni di impresa anche incoraggiando una “concorrenza sleale fra Stati”, spesso costrette ad espatriare in ambito UE per pura sopravvivenza a fronte di una tassazione insopportabile aumentando la disperazione di migliaia di persone che restano senza lavoro;
• QUANDO si combatte l’immigrazione lasciando tanti disgraziati in balia delle onde nel Mediterraneo e si diserta in modo sistematico e ripetuto l’incontro multilaterale a livello di UE, per decidere una modifica al Trattato di Dublino;
• QUANDO si pensa di introdurre il “salario minimo” nel mondo del lavoro dipendente, disattendendo il contenuto degli accordi collettivi nazionali stipulati con l’accordo delle forze sindacali sul territorio;
• QUANDO si caricano oneri e spese alla classe imprenditoriale pensando, a torto, che sia l’unico modo per creare occupazione;
• QUANDO si annuncia, di notte, da un balcone di Palazzo Chigi, l’abolizione della povertà solo perché si è guadagnato qualche punto di flessibilità nel rapporto deficit/Pil;
• QUANDO, per trovare un accordo con la Commissione di Bruxelles si porta il disavanzo sulla recente legge di bilancio dal 2,4 al 2,04%, con il chiaro intento di confondere la gente comune ovvero gli allocchi che hanno votato questi soloni al Governo;
• QUANDO non si programmano investimenti pubblici, bloccando le opere pubbliche tanto da dover ricorrere all’approvazione del c.d. decreto “sblocca cantieri”;
• QUANDO si pensa di azzerare la burocrazia sospendendo l’efficacia del “Codice degli appalti”, contro il parere dell’Associazione nazionale costruttori edili (ANCE) che invece afferma che, il rallentamento delle opere dipende per solo il 14% dal Codice;
• QUANDO si quadruplica il ricorso alla Trattativa privata per lavori e servizi della Pubblica amministrazione, passando da 40mila a 150mila euro, favorendo implicitamente la corruzione e il malaffare nella Pubblica amministrazione;
• QUANDO non si trovano le parole per rispondere alla Commissione europea che preannuncia l’avvio di una “Procedura d’infrazione” per debito eccessivo per l’anno 2018;
• QUANDO manca il senso di responsabilità per il bene comune e si pensa solo al consenso elettorale, senza pensare alle riforme strutturali del sistema Paese.
Mi fermo qua per non infierire troppo, fiducioso che gli italiani possano votare sempre liberamente, e QUANDO esprimono un voto lo facciano con maggiore consapevolezza!

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