Rapporto annuale Uif: Luci ed ombre dell’attività – anno 2021!
Luci ed ombre, come sempre accade quando si tratta di commentare un cammino lungo, fatto di alti e bassi, di normative che si susseguono, si interpretano e che spesso si fa fatica ad applicare con la sufficiente praticità e pragmatismo.
Della lunga relazione – https://www.giovannifalcone.it/antiriciclaggio-rapporto-annuale-uif-anno-2021/ – mi ha colpito il passaggio che segue e che invito tutti a fare mente locale, al solo fine di migliorare la lotta al riciclaggio e al malaffare.
Per alcuni potrà sembrare un dettaglio inutile, ingombrante mentre invece, a mio avviso, dev’essere opportunamente colto (pag.16 della relazione):
“”L’aumento delle segnalazioni costituisce, in linea generale, un segnale positivo ma incorpora anche notevoli rischi di comportamenti opportunistici da presidiare. Permane (e, per qualche intermediario pure di grandi dimensioni, cresce) una quota non marginale di segnalazioni che presentano una scarsa utilità perché dovute ad atteggiamenti meramente cautelativi, ad approcci burocratici o all’adozione di strumenti automatici di individuazione delle sospette non correttamente accompagnati da una effettiva valutazione professionale. Si tratta di problemi non facilmente risolvibili, talvolta anche indotti da un apparato sanzionatorio tutt’altro che perfetto; strumenti utili sono il contatto e il confronto con i segnalanti, la condivisione di metodi, informazioni e strumenti di autovalutazione, l’adozione di un approccio nei confronti delle omissioni segnaletiche non indiscriminatamente punitivo, ma volto ad apprezzare l’effettiva gravità e consapevolezza””.
Questo è il contenuto testuale della relazione presentata dalla Unità d’Informazione Finanziaria (Uif) della Banca d’Italia, per compendiare l’attività svolta nell’anno 2021.
La relazione, oltre che enfatizzare la crescita forsennata ed esponenziale della collaborazione attiva dei soggetti obbligati con un più 23,8% in raffronto all’anno precedente, ha avuto il coraggio di dire che la “situazione incorpora notevoli rischi di comportamenti opportunistici da presidiare”.
Insomma, ha lanciato un grave allarme che gli intermediari finanziari, le banche in particolare, farebbero bene a cogliere:
- una quota non marginale di segnalazioni presentano una scarsa utilità;
- perché dovute ad atteggiamenti meramente cautelativi, ad approcci burocratici o all’adozione di strumenti automatici di individuazione delle sospette;
- non correttamente accompagnati da una effettiva valutazione professionale.