Succede in Italia: Ing Bank non rimborsa per i prelievi Bancomat non riconosciuti dal cliente
Voglio segnalare il comportamento di Ing bank che non ha accolto la richiesta di rimborso per prelievi non autorizzati con la mia carta Bancomat.
Il 17 maggio 2020, dopo aver subito il furto della mia card, sono stati eseguiti con la stessa prelievi continuativi e non autorizzati da parte di ignoti.
Il tutto nell’arco di pochi minuti, senza che io rendessi noto il Pin (non divulgato e tenuto da me a mente), fino a che riuscissi a bloccarla.
Gli autori del furto del mio Bancomat, senza il Pin. Hanno violato i sistemi di sicurezza della banca Ing Direct Bank.
In particolare, ad un prelievo di un euro, realizzato sull’Atm di Ing Bank alle ore 12,56, ne sono seguiti altri quattro nel giro di 10 minuti) presso un Atm di Banco BpM, per un importo complessivo di 450 euro.
Ho sporto immediatamente regolare denuncia alle Autorità, allegandola alla documentazione richiesta da Ing per la procedura di contestazione che ho inviato per mail ordinaria tramite Pec e per fax il 21 maggio 2020.
La banca mi ha risposto il 25 maggio 2020 dicendo che, da verifiche effettuate, non rilevano alcuna anomalia nell’autorizzazione delle operazioni contestate.
Ho inviato di nuovo una mail richiedendo spiegazioni più approfondite, soprattutto per il prelievo più sospetto di un euro, effettuato presso il loro sportello Atm.
Ho ricevuto una mail di risposta dalla Ing, ma la missiva pareva automatica, senza lì’evidenza di un controllo o di una verifica di quando da me richiesto.
Nella risposta suddetta è stato ribadito che non è stata rilevata alcuna anomalia nell’autorizzazione delle operazioni contestate.
Il 9 giugno ho poi ricevuto un’ultima mail di risposta dalla banca con cui mi è stato comunicato che il prelievo di un euro è dipeso da un’anomalia di carattere tecnico (testuali parole) <<che si è presentato a fronte del tentativo di prelievo di contante presso la filiale di codsto istituto che non è andata a buon fine>>.
Decisioni ABF e altre sentenze
Le vicende come questa molto spesso vedono gli istituti di credito rispondere ai clienti con lettere in cui si ipotizza la mancata custodia corretta del Pin.
Però molte pronunce anche dell’Abf (Arbitro Bancario finanziario), spiegano che la prova dell’eventuale negligenza del derubato ricade sull’istituto in mancanza di prove, si deve propendere per l’incapacità della banca di approntare idonee misure tecniche e organizzative (e, dunque, la vulnerabilità dei sistemi di sicurezza) per evitare la perdita anche finanziaria della persona fisica (Abf del 20/03/2006; Tribunale di Roma del 17/04/2008; Abf . Collegio di Roma 506/2010).
Sulla stessa lunghezza d’onda anche altre decisioni (Abf Collegio di Milano 3046/2016, Abf Collegio Nord 888/2011, 2556/2012 e 4085/13; Tribunale di Firenze sentenza 91202/2012).
RISPONDE ING BANK
Le operazioni di prelievo indicate dal cliente risultano autenticate a mezzo chip e Pin.
La carta di debito è infatti dotata di un livello di sicurezza rafforzato: per poter autorizzare i pagamenti presso un Atm è necessaria la lettura del chip e la corretta digitazione del Pin. Desumiamo pertanto che, con ogni probabilità, il cliente conservasse tale codice unitamente al relativo strumento di pagamento e che ad esso fosse immediatamente associabile, al punto da renderne particolarmente agevole la digitazione per porre in essere le operazioni contestate.
A tal proposito, ricordiamo che il cliente deve custodire con ogni cura la carta di debito e il relativo codice Pin e che egli è responsabile di ogni conseguenza dannosa che possa derivare sull’abuso o dall’uso illecito della carta di debito e del Pin.
Per quanto riguarda il prelievo di un euro, confermiamo che è stata rilevata un’anomalia sui sistemi Ing in fase di prelievo da Atm Ing è stata creata una partita prenotata di un euro, ma l’operazione non risulta contabilizzata e non verrà addebitata.
DA PLUS24 DEL SOLE 24 ORE DEL 13 SETTEMBRE 2020