Cronaca giudiziaria: Best practice operativa per migliorare la collaborazione attiva!
La migliore esperienza per una qualifica collaborazione attiva da parte del soggetto obbligato agli adempimenti antiriciclaggio – in primis banca o professionista – la si può e la si deve trarre dal malaffare raccontato dalla cronaca giudiziaria.
In questi giorni infatti, sono state eseguite 10 misure cautelari e sequestrati beni per un valore di oltre 35 milioni di euro ad opera della Guardia di finanza, scaturite da una indagine su crediti tributari fittizi da parte di numerose imprese coinvolte nel giro truffaldino.
Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati, ai fini della successiva confisca “per equivalente”, immobili, società, disponibilità finanziarie, gioielli, orologi di pregio e autovetture di lusso per un valore di oltre 35 milioni di euro.
Alert per l’intermediario
L’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali (2 in carcere, 1 agli arresti domiciliari, 4 obblighi di firma e 3 provvedimenti interdittivi) e reali emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Velletri è stata eseguita dai Finanzieri del Comando Provinciale di Roma nei confronti di 40 soggetti, indagati dalla Procura della Repubblica veliterna per le ipotesi di reato di associazione per delinquere, emissione e utilizzazione di fatture per operazioni inesistenti, dichiarazione fraudolenta, riciclaggio e auto-riciclaggio.
A leggere il modus operandi posto in essere dai protagonisti della vicenda raccontata dai giornali, si apprende che, come al solito, gli elementi che dovrebbero richiamare la nostra attenzione, é la presenza di numerose società cooperative riconducibili allo stesso imprenditore, operanti nel settore della logistica, trasporti, facchinaggio e pulizia.
Come tutti e come sempre, non è stato inventato niente, avendo applicato nella realtà quanto é stato fatto in passato in occasioni analoghe Pulizia & facchinaggio: Il ruolo delle Cooperative nella frode fiscale! – Formazione & consulenza antiriciclaggio (giovannifalcone.it)
Un ulteriore elemento di interesse deve riguardare il nome del professionista che certifica, risultando comune a numerose pratiche di rimborso di crediti tributari.