giovedì, Maggio 2, 2024
spot_img

Codice appalti: Iscrizioni all’Ance!

Codice appalti: Iscrizioni all’Ance!

Nel recente periodo mi sono letto la relazione di ben 530 pagine della Direzione Investigativa Antimafia, presentata come ogni anno al Parlamento nazionale.

Il termine più ripetuto nella relazione medesima è stata la parola “corruzione”, quale principale comune denominatore dell’intero malaffare – pubblico e privato – che caratterizza il lavoro e lo sforzo di tutta la Pubblica amministrazione e l’Istituzione in generale.

Se così è, come del resto lo si intuisce leggendo nella quotidianità la cronaca giudiziaria, siamo tutti chiamati a fornire un contributo per tentare di contrastare questo fenomeno, questa grave patologia che tanto danno provoca alla nostra comunità.

Cosa possiamo fare?

Intanto, in via preliminare, voglio solo ricordare che noi tutti, quando pensiamo ad un episodio di corruzione, siamo  indotti a pensare, in modo naturale ed automatico,  al cattivo comportamento del funzionario della pubblica amministrazione che, per fare o non fare un’attività Istituzionale accetta benefici diretti o indiretti ovvero dazioni di denaro.

Nella generalità dei casi quindi, pochi o nessuno pensa che in questa patologia, esiste anche il ruolo nefasto del “corruttore”, in genere riconducibile al cattivo operato dell’imprenditore che vuole “vincere facile”, non accettando una sana concorrenza nel quadro di una corretta dinamica imprenditoriale. Parliamo di soggetti che hanno maturato l’insana convinzione che pagando la persona giusta si può arrivare prima, vincendo con facilità.

Stato dell’arte

Nel periodo 1988/1993, in Terra di Calabria, al Comando di Reparti della Guardia di finanza, mi sono occupato di “Grandi appalti pubblici”.

In tale ambito, uno dei rilievi più frequenti, riguardava la qualità tecnica dell’impresa, spesso peggiorata dal quadro reputazionale degli amministratori.

In tale ottica, serve a mio avviso introdurre qualche accorgimento di sostanza nei requisiti neecessari per la iscrizione all’Associazione Nazionale dei Costruttori Edili (Ance), entro cui tutti i committenti gli appalti ad evidenza pubblica, devono attingere per diramare gli inviti per la partecipazione alle gare.

Una comune riflessione a voce alta!

===

Codice Appalti, ecco perché cambia tutto | L’intervento

Fonte: ripartelitalia.it

Intervento di Luigi Cerciello, responsabile delle direzioni Appalti e Legale di Sogin

È uno straordinario e decisivo cambio di rotta quello impresso al sistema italiano dei contratti pubblici dalla riforma varata dal Consiglio dei ministri il 28 marzo, che ha introdotto nel nostro ordinamento i criteri del risultato, della fiducia reciproca tra amministrazioni e imprese e del favore per l’accesso al mercato degli operatori economici come valori portanti e nuove direttrici di sviluppo di uno dei settori più strategici per la crescita e la competitività nazionale.

Nel nostro Paese gli appalti pubblici, il cui valore economico tocca i 200 miliardi di euro l’anno, rimandano a una lunga storia di sprechi, continui interventi legislativi, opere bloccate e vicende giudiziarie che hanno radicato nel sentire comune il culto della diffidenza e l’assuefazione allo stallo.

Il nuovo Codice giunge a segnare un incisivo punto di svolta culturale oltre che un cambio di paradigma.

L’ipertrofia normativa del passato è superata dall’autoesecutivita’ del testo che sarà efficace dal prossimo 1° luglio: un corpo dispositivo unico e completo nei propri allegati, che non rinvia a ulteriori provvedimenti attuativi, consentirà un’immediata conoscenza dell’intera disciplina.

Gli enti appaltanti non saranno più chiamati a perseguire l’applicazione puntuale e rigida della norma di dettaglio, ma il migliore e più celere risultato possibile nell’affidare ed eseguire i contratti: è la codificazione del modello dell’amministrazione del risultato, in cui la legalità risulta il fondamento, la concorrenza è lo strumento e il risultato diviene il fine principale dell’azione volta a realizzare l’interesse pubblico.

Altresì la fiducia nell’azione legittima, trasparente e corretta di funzionari e imprese diventa criterio di predeterminazione e interpretazione delle scelte operate rispetto al caso concreto.

Gli amministratori vengono peraltro liberati dal rischio di responsabilità per colpa grave ove agiscano sulla base della giurisprudenza o dei pareri dell’autorità.

Risultano poi razionalizzate e semplificate le cause di esclusione dei concorrenti, anche tramite la maggiore tipizzazione delle condotte delle aziende rilevanti in sede di gara.

Fermi i relativi margini di miglioramento, il nuovo Codice punta dunque a sovvertire la logica del sospetto che da tempo adombra e pregiudica l’esercizio del potere discrezionale da parte dei pubblici uffici come pure i rapporti con le imprese.

In modo del tutto inedito, l’affidamento riposto dal Legislatore nel senso di responsabilità e nella buona fede di soggetti pubblici e privati acquisisce un valore giuridico esplicito e genera la regola del caso concreto.

Quello di cui occorre tener conto nel valutare la facoltà, di derivazione comunitaria, attribuita alle stazioni appaltanti di affidare lavori senza gara, con negoziazione tra committente e operatore, fino a 5,3 milioni di euro.

Nella stessa ottica, il nuovo Codice introduce due importanti criteri ancillari.

Strumentale a digitalizzazione delle procedure e semplificazione gli oneri per i privati, viene recepito il principio cosiddetto once only, secondo cui i dati sugli appalti scambiati tra enti e imprese andranno forniti una sola volta ad un solo sistema informativo.

Viene inoltre adottato l’istituto del c.d.

dissenso costruttivo, per cui l’ente che in sede di conferenza di servizi esprime il proprio dissenso per un progetto avrà l’onere di darne motivazione fornendo soluzioni alternative.

Ti potrebbero interessare anche

ULTIMI ARTICOLI

Non sei ancora iscritto?

Prova la nostra demo

CATEGORIE

ATTUALITA'

Ariston: Diventa russa!

La Russia nazionalizza Ariston: scontro tra Roma e Mosca

La Russia nazionalizza Ariston: scontro tra Roma e Mosca Il rappresentante diplomatico di Mosca a Roma, Alexei Paramonov, è stato convocato alla Farnesina per fornire spiegazioni sull'accaduto. Tajani: "Valuteremo una risposta con i partner dell'Ue...
Mimmo Lucano: La Cassazione assolve

Mimmo Lucano: Un dramma umano felicemente risolto

Mimmo Lucano: Un dramma umano felicemente risolto Nessuno può essere condannato ad una pena detentiva (reclusione), ipotizzando una condotta delittuosa quando manca la "coscienza e la volontà" di perseguire un disegno criminoso, per un proprio...