Reati tributari e riciciclaggio: Inibizione all’accesso al “Concordato fiscale biennale”
Una delle ragioni per le quali è inibito l’accesso al “Concordato fiscale biennale” di cui alla recente riforma fiscale, è connessa al tema dei reati tributari ed al riciclaggio di denaro sporco.
Infatti, non potranno accedere al concordato i contribuenti che:
- hanno iniziato l’attività nel periodo precedente alla proposta;
- hanno debiti tributari oppure non hanno estinto i debiti previdenziali o tributari definitivi di importo superiore ai 5.000 euro, eccezione fatta per quelli oggetto di rateizzazione o di provvedimento di sospensione;
- non hanno presentato la dichiarazione dei redditi di uno dei tre anni fiscali precedenti a quelli di applicazione del concordato;
- sono stati condannati per uno dei reati tributari previsti dal Decreto Legislativo 74/2000, e per i reati di riciclaggio, autoriciclaggio, false comunicazioni sociali, impiego di risorse di provenienza illecita, commessi negli ultimi tre periodi di imposta precedenti a quelli di applicazione del concordato.
Pratica operativa
Sarebbe interessante capire come viene trattato il “contribuente” oggetto di una Segnlazione di operazione sospetta da parte della banca che a sua volta, già usufruisce del beneficio del “concordato preventivo”.
Siccome siamo garantisti, questa riflessione la facciamo a bassa voce, certi come siamo che, nella maggior parte di eventuali iniziative intraprese in tal senso sono certamente prive di alcuna criticità.
Staremo a vedere!