La globalizzazione: Una grande occasione persa!
Nel mentre si leggono critiche da ogni parte sulla globalizzazione che si ritiene dannosa per l’intera umanità, i cui effetti avrebbero procurato danni indicibili, penso che bisogna introdurre qualche correzione, qualche ripensamento.
Iniziamo con il dire che la “globalizzazione” è servita per migliorare le esigenze dell’uomo, a cominciare dalla conoscenza e dallo sviluppo del territorio. La globalizzazione è servita per assecondare i bisogni naturali dell’uomo, interessato a conoscere per interscambiarsi nelle varie culture ed esperienze.
La globalizzazione, a mio avviso, contrariamente alla vulgata corrente, risponde alla esigenza dell’umanità intera, fatta di conoscenza, di saperi, di sviluppare nuovi mercati per meglio rispondere alle esigenze dell’individuo.
Pratica corrente
La globalizzazione, come ogni grande opportunità, ha bisogno di regole comuni, di cui qualcuno deve assumersi l’onere di controllarne l’applicazione. Insomma, per farla breve, serve la politica in grado di scrivere delle regole che contemplino le esigenze di tutti, salvaguardando gli interessi degli ultimi ovvero dei ceti meno agiati, meno fortunati degli altri.
Finora questo non è successo, lasciando spesso al libero arbitrio di tanti speculatori che hanno operato in modo scorretto nella indifferenza o nell’apatia delle Istituzioni.
Come si spiega altrimenti quando vediamo che il 5% della popolazione detiene il 46% della ricchezza nazionale – fonte Banca d’Italia – accentuando oltremodo le grandi disuguaglianze ormai acclarate.
La globalizzazione ha bisogno di regole che non ci sono o, se ci sono, non c’è nessuno in grado di farle rispettare, lasciando spazio all’avidità di tanti e la speculazione di molti.
Come leggere infatti lo scandalo della “Truffa diamanti”, dove si è visto il coinvolgimento dell’intero mondo bancario, a danno dei risparmiatori, nella toitale assenza delle Istituzioni di vigilanza e controllo pure esistenti.