giovedì, Maggio 2, 2024
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Risparmio tradito: Fiducia mal riposta da parte dei risparmiatori!

Risparmio tradito: Fiducia mal riposta da parte dei risparmiatori!

 

Il Sole 24 Ore di ieri, attraverso il tradizionale inserto di Plus24 del sabato, ha dedicato il suo editoriale con annesso spazio di circostanza al tema del “risparmio tradito”.

Nel fare questo, da buon intenditore e quale principale quotidiano economico nazionale, ha elencato pure quali sono state le disfunzioni e le anomalie di sistema che hanno procurato questo grande disastro che praticamente gli italiani conoscono bene.

A leggere il poderoso lavoro di sintesi, si comprende che tutto è derivato da una “Ignoranza finanziaria, grazie alla quale 1,5 milioni di italiani risultano coinvolti negli ultimi ventiquattro anni per un danno di oltre 52 miliardi di euro, avendo individuto ben 25 vicende di malaffare”.

Più esattamente, il Sole ha detto testuale: “Scarse competenze, truffe, errato collocamento di prodotti: ecco le cause del risparmio tradito che può essere quantificato nella cifra monstre di 52,7 miliardi. Soldi che appartenevano ai milione e mezzo di italiani”.

Commissione Parlamentare d’inchiesta sulle banche

Il Presidente On.le Pier Ferdinando Casini – da circa mezzo secolo seduto in Parlamento – nelle sue elucubrazioni di fine lavori della Commissione dallo stesso presieduta in una delle ultime legislature, ebbe a dire: “Se non vogliamo rivivere questi disastri con enormi danni ai nostri cittadini, bisogna cambiare le regole”.

Ho detto più volte e l’occasione è propizia per ripeterlo che, se fossero state rispettate anche solo la metà delle regole già esistenti, non avremmo mai vissuto questi disastri.

Allora facciamo un riepilogo per gli sbadati:

  1. Il credito baciato, una vera estorsione bancaria a cielo aperto del cui esercizio – vietato dalla legge – era all’oscuro solo la Banca d’Italia. In pratica, l’imprenditore che aveva bisogno di un’apertura di credito era “costretto” ad acquistare obbligazioni emesse dalla stessa banca – una vergogna vergognosa!;
  2. L’esercizio del credito senza garanzie, pratica indecente portata avanti per anni attraverso ripetuti “falsi in bilancio”, indicando come crediti una montagna di sofferenze come ci ha dimostrato lo “stress test”, eseguito dalla Banca Centrale Europea nel 2015, finalizzato a verificare la solidità finanziaria degli istituti di credito;
  3. Obbligazioni senza garanzie, o con garanzie fittizie che nessuno ha verificato, come è successo con la vicenda della “Parmalat”, quando utilizzò un fondo plurimilionario alle Isole Cayman che nessuno si prese la briga di controllare;
  4. La promozione e vendita di diamanti, quadriplicando il loro valore, ad opera di Banca Intesa, Banca Popolare di Milano, Monte Paschi di Siena e UniCredit. La vicenda infatti, a scandalo scoppiato, prese il nome di “Truffa dei diamanti”,  dove le stesse banche furono condannate dall’AntiTrust alla restituzione del malloppo con pesanti sanzioni amministrative. L’intera rete retail veniva invitata dai direttori di banche, dai consulenti patrimoniali o promotori finanziari  a passare in filiale, dove veniva invitata ad investire nei “beni rifugio”, con ampi vantaggi in termini di investimento. A scandalo scoppiato, la Banca d’Italia, per non essere immischiata quale mancata vigilanza, ebbe a dire che trattavasi di “investimento da passeggio” e non investimento finanziario. Anche questa è una “vergogna vergognosa” che solo la magistratura sta ponendo rimedio chiamando le cose con il loro nome – Inno alla Giustizia nella truffa dei diamanti: Dalla parte del consumatore! | Formazione & consulenza antiriciclaggio (giovannifalcone.it)

Fiducia tradita

Invece di parlare di “ignoranza finanziaria” e amenità simili, il nostro amato quotidiano economico nazionale, farebbe bene a chiamare e inquadrare i problemi con il loro vero nome: Avidità di pochi e speculazione di tanti, a cominciare da molti banchieri che, incuranti delle regole e ancora di più del dettato costituzionale – ex art.47 – quando si dice che “La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme …”, nella completa assenza degli organi di controllo e vigilanza hanno fetto quello che hanno voluto.

Il risparmiatore, lo dico con il senno del poi, ha sbagliato una cosa sola: Ha riposto la fiducia nelle persone sbagliate nella convinzione, rivelatisi sbagliata, che gli organi preposti alla sua tutela avrebbero fatto il proprio dovere.

Così non è stato e la frittata è servita!

 

 

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