lunedì, Maggio 6, 2024
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Italo Bocchino, Secolo d’Italia: “Non mi piego alla logica dei gruppettari”

Italo Bocchino, Secolo d’Italia: “Non mi piego alla logica dei gruppettari”

Fonte: ripartelitalia.it

“Sì, certo”, è antifascista, “ma non ho bisogno di dichiararlo. Perché non voglio farmi piegare alla logica gruppettara imposta dalla sinistra che decide tra il bene e il male”. Così l’ex deputato e direttore editoriale del Secolo d’Italia Italo Bocchino, a Repubblica.

“Sono per la democrazia, per libere elezioni, per la libertà di parola… non è sufficiente?”. Scurati l’avrebbe fatto parlare “anche se il suo è stato un compitino claudicante, come hanno fatto notare anche Aldo Grasso e Giampiero Mughini.

Scurati non è uno storico, M contiene errori, come hanno osservato Ernesto Galli della Loggia e altri. Avrebbe letto il suo monologo tutto politico, di attacco al governo, davanti a 800mila spettatori, e nessuno se ne sarebbe accorto. Invece così ne hanno fatto un caso internazionale”.

“Scurati – prosegue – dice alla destra: il 25 aprile non vi riguarda. Sbaglia: il 25 aprile è di tutti”. Ma voi della destra meloniana non lo riconoscete, gli viene fatto osservare: “Loro. Io non rappresento Fratelli d’Italia, sono un opinionista d’area”. Il 25 aprile, per Bocchino, è una data fondativa “perché ci ha dato la libertà. Ci ha liberato da quei pazzi dei tedeschi. Ma spesso si dimentica che l’antifascismo è stato una categoria politica violenta, ha fatto dei morti, lì ha ragione Lollobrigida”.

“Quel che oggi contesto è la divisione tra antifascisti, quelli buoni, e gli afascisti, i lebbrosi. Quelli che non vogliono avere nulla a che fare col fascismo, ma che non si ritrovano nella logica dell’antifascismo. Gli antifascisti pretendono di coartare il pensiero di quelli che non la pensano come loro: anche questo è una forma di fascismo”.

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1 commento

  1. La nostra classe dirigente, riferibile a tutti i rappresentanti politici di maggioranza al Governo del Paese, a cominciare dalla Presidente del Consiglio o al Presidente del Senato, avendo firmato e giurato alla nascita diquesta forza di Governo sulla Carta costituzionale, sono antifascisti per definizione.
    Lo sono senza dirlo in pubblico, oppure lo dicono sottovoce senza che li sente nessuno, all’orecchio se serve.

    Perchè questo atteggiamento che sembra contraddittorio?
    Ma perchè se lo dicessero, urbi et orbi, perderebbero una montagna di consensi, perchè non vogliono dirlo a quelli che li hanno votati, sostenuti e forse anche finanziati.

    Oggi, abbiamo degli “antifascisti in occulto”!

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