giovedì, Maggio 2, 2024
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INCIDENTE MORTALE: Capo cantiere Anas responsabile per gli incidenti mortali causati dalla cattiva manutenzione

In caso di incidente mortale dovuto alla cattiva manutenzione della strada il capo cantiere dell’ANAS risponde di omicidio colposo.
Lo ha stabilito la Corte di Cassazione nella sentenza 19615 di oggi, accogliendo il ricorso del procuratore generale di Potenza contro la sentenza d’assoluzione per due capocantieri dell’ANAS, accusati dell’omicidio colposo di un automobilista avvenuto su una strada statale, della cui manutenzione i due erano responsabili. L’accusa era quella di aver provocato l’incidente, per colpa costituita da negligenza, in quanto non avrebbero provveduto alla manutenzione del tratto stradale loro assegnato. Il tragico incidente era avvenuto all’altezza di un incrocio, in cui la visibilità era resa precaria a causa di una vegetazione molto alta, che riduceva notevolmente la visuale. La segnaletica era poi carente, con il cartello di “stop” seminascosto tra gli alberi, e in assenza del segnale orizzontale. I due dipendenti dell’ente autostradale avevano invocato l’ipotesi di forza maggiore, dal momento che erano numerosi gli incroci stradali che presentavano rischi per la circolazione, e che loro stavano facendo il possibile per eliminare i pericoli segnalati. La Suprema Corte, dando ragione alla procura, ha smentito la versione della Corte d’Appello, dichiarando che “In tema di reati colposi infatti, la forza maggiore si pone quale causa di esclusione della punibilità allorché l\’evento si ponga quale ineluttabile conseguenza di un fatto imponderabile, imprevisto ed imprevedibile, del tutto estraneo alla condotta dell\’agente, nei cui confronti non sia rilevabile neanche il più esile profilo di colpa.”. Ineluttabilità e imprevedibilità non ravvisabili nel caso dei due capocantieri, poiché, su loro stessa ammissione, erano ben consapevoli dei rischi presenti sul tratto stradale di loro competenza, tanto che, a loro dire, si stavano adoperando per eliminarli. I giudici di legittimità hanno dunque stabilito la colpevolezza dei due imputati, pur essendo costretti a dichiarare l’estinzione del reato per avvenuta prescrizione.

https://www.giovannifalcone.it/upload/uno.pdf

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