Ho
un fabbricato unifamiliare per civile abitazione (condonato ex legge 326/2003),
e qualche mese fa ho presentato un progetto per l’ampliamento del 20 per cento,
così come previsto dalla legge regionale della Campania 19/2009, e successive
modifiche e integrazioni. Il fabbricato attualmente è rettangolare, mentre nel
progetto di ampliamento sono previste una scala aperta su due lati nonché la
parte vera e propria di ampliamento. La scala e l’ampliamento sono stati
posizionati in modo da formare una “C”. E’ possibile che tra i “due corpi di
fabbrica (intestati alla stessa persona) scattino gli obblighi previsti dalla
legge per le distanze tra fabbricati?
G. V.– SALERNO
R I S P O S T A
Il fatto che gli
immobili siano dello stesso proprietario non ha alcuna influenza ai fini
edilizi – urbanistici.
Per
quanto concerne le distanze, occorre considerare che l’articolo 4 della legge
regionale della Campania 19/2009, al punto 2, lettera 1, prevede che
“l’ampliamento di cui al comma 1 è consentito:…c) su edifici residenziali
ubicati in aree urbanizzate, nel rispetto delle distanze minime e delle altezze
massime dei fabbricati di cui al decreto ministeriale n.1444/1968”.
Quindi
gli ampliamenti del 20 per cento, sia pure consentiti in deroga alle norme del
piano regolatore, devono tuttavia rispettare le distanze previste dal Dm
1444/1968, che non risultano derogabili.
DAL”IL SOLE 24 ORE” DEL 7DICEMBRE 2015
