domenica, Maggio 19, 2024
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CONDOMINIO: Non esiste un obbligo di accendere i caloriferi

Nello
stabile in cui abito (in affitto) sono attive le termo valvole da ottobre 2012.
alcuni condomini (che risiedono stabilmente nell’appartamento), per
risparmiare, spengono completamente alcuni termosifoni (come risulta dal
riassuntivo delle letture dei ripartitori).

Per
esempio, il mio vicino spegne completamente i termosifoni del salotto, che
confina con il mio appartamento. In un’ottica di comportamento “virtuoso” del
condominio, ha senso spegnere completamente alcuni termosifoni? Non si va a
ledere il consumo dei vicini, che sarà quindi più elevato a causa di coloro che
tengono spento? Non credo sia un caso che io, nel salotto, abbia un consumo
molto elevato.

D. P.– TORINO

R I S P O S T A

Nel
condominio, nel quale siano stati installati sistemi di contabilizzazione del
calore, a norma dell’articolo 26 della legge 10/91 e/o dell’articolo 9, comma
5, del Dlgs 102/2014 – salvo esame del regolamento condominiale contrattuale
(se esistente) e salvo esame della fattispecie – non ci risulta un obbligo, per
il condomino, di tenere sempre accesi ed in temperatura i termosifoni.
Conseguentemente, deve ritenersi legittimo il comportamento del condomino che,
per risparmiare (o per altri motivi), disattivi per taluni periodi i
termosifoni. D’altra parte, al di là delle oscillazioni giurisprudenziali, la
Suprema Corte – in tema di distacco dall’impianto centralizzato, ma il
principio è applicabile anche alla fattispecie – ha avuto modo di puntualizzare
che “in tema di distacco dall’impianto di riscaldamento comune, agli effetti
dell’accertamento dello squilibrio termico che ne consegue (e, quindi, della
legittimità della rinuncia all’uso del riscaldamento centralizzato) vanno
escluse quelle variazioni di temperatura (in diminuzione) che potrebbe comunque
verificarsi nelle unità immobiliari prossime all’appartamento distaccato, quale
effetto – anziché del distacco – del non uso dell’impianto da parte del
proprietario che, a sua volta, decidesse di chiudere i radiatori ” (Cassazione
27 maggio 2011, numero 11857).

DAL “IL SOLE 24 ORE” DEL18 LUGLIO 2016

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