Sul quotidiano di oggi del Sole 24 ore ho avuto modo di leggere una lettera scritta da un lettore che, a mio avviso, merita qualche comune riflessione.
La missiva contiene tre domande rivolte all’On.le Bersani che ben potrebbero valere per qualunque altro politico di lungo corso in servizio permanente effettivo all’interno del nostro Parlamento.
Ecco la lettera testuale:
“”Tre domande a Bersani
Pur con tutto il rispetto per la lunga e rispettabile carriera politica – prima amministratore regionale, poi ministro e infine prsidente del Consiglio incaricato – da semplice iscritto al PD ed ex iscritto per tredici anni al Pci, avrei voglia di fare tre domande a Bersani.
Perché, ora che è soltanto un parlamentare democratico, seppur autorevole, si ostina a voler continuare a “dirigere il traffico” nel partito?
Perché non fa, come ha fatto Romano Prodi, il dovuto passo indietro dalla politica attiva, dato che ha già avuto e sprecato la sua grande occasione, e non si accontenta dell’unico ruolo che ormai gli si addice di padre nobile del PD?
Perché Bersani non asseconda, invece di ostacolarlo con il peso della sua riconosciuta autorevolezza, il governo dell’attuale presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che ha il sostegno della maggior parte del PD e che gli italiani hanno premiato alle recenti elezioni europee con un risultato storico, che ha superato ogni più rosea aspettativa?
F/to Roberto Cesari”””