VITTIME DEL NAZISMO: La rappresaglia del cuore!
Se è vero che la storia insegna, voglio riportare il contenuto di una lettera bellissima, scritta da un 17enne Guy Mòquet alla famiglia prima di essere fucilato dai nazisti, a Chateaubriand, il 22 ottobre 1941. Con lui morirono altri 26 partigiani comunisti.
Considero questa lettera una tragica testimonianza di un giovane eroe che, ancora di più, ci fa comprendere l’orrore del nazismo la cui lettura, a mio personale avviso, può essere interpretata come una sorta di vendetta postuma del cuore contro ogni forma di totalitarismo – passato e presente.
“”Mammina cara, mio piccolo adorato fratello, amato papino, vado a morire! quel che vi chiedo, a te in particolare mammina, è di essere coraggiosi. Io lo sono e voglio esserlo al pari di quanti son passati prima di me. Certamente, avrei voluto vivere.
Ma ciò che desidero dal profondo del cuore, è che la mia morte serva a qualche cosa. A te, papino, e anche alla mammina, se per caso ti ho dato delle pene, un saluto per l’ultima volta. Sappi che ho fatto del mio meglio per seguire la strada che mi hai tracciato. Un ultimo addio ai miei amici e a mio fratello che amo molto. Che studi bene per diventare, più avanti, un uomo. 17 anni e mezzo! la mia vita è stata breve! non ho alcun rimpianto, se non quello di lasciare voi tutti.
Vado a morire insieme a Tintin e Michel. Mamma, quel che ti chiedo, e voglio che tu me lo prometta, è di essere coraggiosa e di vincere il tuo dolore. Io non posso fare di più. Vi lascio tutti, tu mamma, Serge, papà, e vi abbraccio con il mio cuore di ragazzo. Coraggio, il vostro Guy che vi ama.
Guy – Ultimi pensieri –
Bari, 24 ottobre 2007
