FONTE: www.cassazione.net ———————————————————-Le lungaggini della giustizia costano alle imprese circa 2,3 miliardi di euro l\’anno. Lo ha precisato il primo presidente della Corte di cassazione Vincenzo Carbone nella sua relazione di apertura dell\’anno giudiziario tenutasi questa mattina al Palazzaccio. Mille giorni. È questo più o meno il tempo che deve trascorrere prima che una causa civile venga iniziata.
Ma i costi sostenuti dallo Stato per risarcire i cittadini dell’ingiusta durata del processo, che sono una delle voci più alte del debito pubblico italiano, non devono essere “addebitati” «a una pretesa improduttività» della maggioranza dei magistrati italiani, ha detto Vincenzo Carbone. Infatti, secondo il vertice di Piazza Cavour
Il problema dell\’intasamento della giustizia in Italia è «nell\’abuso del ricorso al processo, nella carenza di filtri, nel numero eccessivo di avvocati, nella mancata maturazione (sinora) di alternative al ricorso al giudice». L\’Italia, ha poi precisato Carbone, si conferma al 156° posto al mondo su tempi e costi della giustizia nella classifica 2010 della Banca mondiale «senza mostrare alcun miglioramento». Tutte le nazioni europee «hanno registrato lievi progressi – ha poi aggiunto durante la cerimonia – mentre nel nostro Paese occorrono ancora 1.210 giorni per recuperare un credito, con un costo corrispondente al 29,9% del debito azionato».
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